Con l’assunzione dell’incarico di procuratore aggiunto da parte di Lucia Musti, si rafforza la procura modenese. Arriva infatti, un magistrato che vanta una consolidata esperienza nello svolgimento d’indagini complesse che, in molti casi, hanno riguardato la criminalità organizzata, in particolare il clan dei casalesi, la cui presenza anche nella nostra provincia è da anni un dato accertato e confermato da diversi arresti, anche recenti, di personaggi di spicco della malavita.Si aggiunge con Lucia Musti un tassello fondamentale rispetto all’idea, formulata dal Procuratore Vito Zincani, di istituire un pool specializzato nella lotta alla criminalità organizzata, dotato di competenze tali da cogliere immediatamente tutti i segnali che riconducono a infiltrazioni della criminalità organizzata, infiltrazioni che anche nel nostro territorio sono pesanti. La sua creazione – come già evidenziato da Confesercenti – è apprezzabile e va sostenuta perché è orientata alla massima concretezza e punta ad alzare ulteriormente la guardia, affinando la capacità investigativa, rispetto in particolare a reati che come un cancro possono colpire il nostro tessuto socio-economico.
In modo inequivocabile il neo procuratore aggiunto dichiara “Loro ci sono, loro lavorano qui, loro sono dei nostri. Modena è una filiale di Casal di Principe, si tratta di un dato ormai assodato”. Poi aggiunge “Modena è presente, colta, sensibile. E’ un tessuto sociale che non nasconde la testa nella sabbia, affronta una certa situazione, ne tiene conto, la teme e fa anche delle proposte operative”.
Sono affermazioni chiare che ci mettono di fronte ad un problema, quello dell’infiltrazione della criminalità organizzata, grave e che, al tempo stesso, sottolineano la coesione e la volontà di respingere questo attacco alla nostra comunità. “Si tratta di una battaglia che certamente vede impegnati prima di tutto le forze dell’ordine e la magistratura, donne e uomini ai quali va la nostra gratitudine; ma che richiede anche un impegno dell’intera società civile per mantenere fitte le maglie del nostro tessuto sociale e, quindi, impedire che pericolose infiltrazioni possano attecchire. Ognuno di noi può fare la sua parte e anche le associazioni possono dare un loro aiuto grazie alla profonda conoscenza del territorio e delle imprese che vi operano” ha sottolineato Tamara Bertoni, direttore provinciale di Confesercenti Modena.
“A Lucia Musti e a tutti coloro che quotidianamente operano a tutela della nostra sicurezza va, a nome di Confesercenti, il più sentito sostegno, con l’auspicio che il principio della certezza della pena, torni, anche nel nostro Paese, ad essere una certezza effettiva” conclude Tamara Bertoni.