Sono contento di andare a Singapore. E’ una città molto bella, mi piace il cibo e non mi dà fastidio l’orario serale. E poi è un altro circuito cittadino e quest’anno più il tracciato era lento e più siamo andati bene noi, vedi Valencia e Monaco: non c’è motivo perché non sia così anche a Singapore.
Ho un conto in sospeso con questa gara. L’anno scorso sono finito contro il muro nelle ultime fasi della gara quando stavo lottando per il quarto posto con Glock: è un ricordo che ancora mi infastidisce. La prima gara in notturna ha suscitato l’entusiasmo di tutto. A parte un paio di punti nelle vie di fuga, tutto il tracciato era illuminato alla perfezione: non c’era alcuna differenza con la luce naturale. Come in tutte le piste di questo tipo, i sorpassi sono quasi impossibili. Il KERS sarà un vantaggio ma non farà la differenza come a Spa o a Monza.
Se è vero che la F60 è più competitiva sulle piste lente è altrettanto vero che se altre squadre porteranno nuovi sviluppi per noi sarà più dura. Dovremo cercare di ottenere il massimo dal pacchetto a disposizione e trovare il miglior bilanciamento: se faremo tutto alla perfezione allora potremo aspirare a lottare per il podio, il nostro obiettivo primario. Ci siamo saliti cinque volte di seguito nelle ultime cinque gare e io ho fatto gli stessi punti dei migliori dal Nuerburgring in avanti: speriamo di continuare così fino alla fine del campionato. Sarebbe bello mantenere il terzo posto nella classifica Costruttori ma sarà molto difficile. Negli ultimi quattro Gran Premi abbiamo portato soltanto una macchina in zona punti e ora c’è bisogno anche del contributo della seconda vettura. Sono sicuro che grazie alla sua esperienza Giancarlo sarà in grado di farcela.
Di queste quattro corse, direi che Singapore è quella che più si adatta alla Ferrari. Per provare a vincere dobbiamo andare oltre la perfezione e avere anche un pizzico di fortuna ma dopo averlo riassaggiato a Spa sarebbe fantastico sentire ancora una volta il sapore della vittoria.