Si incontrarono segretamente a Palazzo Loup, antica residenza dell’omonima famiglia che si trova a Loiano, sull’Appennino bolognese e lì, il 28 settembre 1859, decisero di adottare la lira come moneta unica per il futuro Regno d’Italia. Per ricordare l’anniversario (citato da una targa al piano nobile della villa e da un articolo del ‘Monitore toscano’ del 12 ottobre 1859) lunedì alle 11 ci sarà una cerimonia nella sede della Provincia di Bologna. In più, il 24 ottobre è previsto un convegno alla presenza anche del sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro. All’incontro segreto parteciparono Bettino Ricasoli, Carlo Carlo Luigi Farini, Marco Minghetti, Rodolfo Audinot e Lionetto Cipriani. Insieme decisero l’abolizione delle barriere doganali e l’adozione della moneta unica, in corso fino al primo marzo 2002. Con loro c’era anche il padrone di casa, Luigi Loup, di origini svizzere e a Loiano per aver sposato una nobildonna bolognese. Grande amico di alcuni dei piu’ noti personaggi bolognesi del Risorgimento, Loup mise a disposizione il suo palazzo perche’ logisticamente comodo per tutti.
A organizzare le iniziative 150 anni dopo è il comitato Scanello (dal nome della frazione di Loiano in cui si trova la villa) presieduto da Remo Baldassari, attuale proprietario di Palazzo Loup. La dimora, costruita probabilmente sui resti di un castello che nel 1047 Matilde di Canossa regalo’ all’arcivescovo di Pisa, nel 1805 ospito’ Papa Pio VII di passaggio dopo l’incoronazione di Napoleone. Da anni e’ un albergo a quattro stelle con 50 camere e una sala ricevimenti.
Come ha ricordato Gian Carlo Muzzarelli, assessore allo sviluppo territoriale dell’Emilia-Romagna, in una conferenza stampa, quello del 1859 ”è un avvenimento che ha cambiato la storia di uno Stato” e che dovrebbe dare un contributo alla valorizzazione turistica dell’Appennino bolognese.