scuolaIl dirigente scolastico regionale Marcello Limma invita una preside a non fare propaganda contro il governo, nel suo ruolo, e l’assessore regionale Giovanni Sedioli sa dire solo che bisogna rispettare la libertà di pensiero? Io mi preoccuperei che nelle nostre scuole c’è chi fa propaganda politica.

Direi che sulla cosiddetta libertà di pensiero nella scuola italiana bisognerebbe aprire un capitolo che sarebbe troppo lungo argomentare, ma nello specifico, ritengo che in questi anni presidi e insegnanti hanno troppo spesso usato studenti e genitori, spaventando le famiglie con apocalissi scolastiche incipienti, portando in piazza persino bambini delle scuole elementari, e usando il loro ruolo per portare avanti le loro personali idee sulla scuola.

La libertà di pensiero e di opinione è un valore importante, e talmente prezioso che andrebbe gestito con cura, e non chiamato in causa per giustificare attacchi ad un ministro, da chi ai nostri figli dovrebbe insegnare senso civico, responsabilità, rispetto delle istituzioni, e la capacità di un vero pensiero critico.

In realtà quello a cui assistiamo è una libertà di pensiero garantita a chi la pensa come loro: vorrei sapere ad esempio se un’insegnante decidesse di fare un corso monografico in un liceo per raccontare (attenzione: raccontare, non esaltare, o santificare, o giustificare, solo raccontare) la storia dei cosiddetti giovani di Salò, se tale libertà sarebbe garantita, oppure tutti si inchinerebbero agli strali di Anpi, istituti di storia della resistenza, e miriadi di partitini e partitoni rossi…

Solo quando gli insegnanti che pensano – e ci sono – che il Ministro Gelmini stia provando a fare qualcosa di buono, potranno dirlo ad alta voce in una scuola senza venire accusati dei peggiori mali, solo allora potrò dar ragione all’assessore. Fino ad allora, il richiamo al senso delle istituzioni, e all’evitare la propaganda di qualsiasi tipo nelle scuole, sarà da me condiviso.

Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL