Niente terno al lotto ma pura analisi quella che ha portato gli agronomi dei due Consorzi per la tutela e la promozione dei Vini Reggiani a stimare che la vendemmia 2009 si aggirerà sulla cifra di 1.270.000 quintali di uva delle vigne presenti nella provincia di Reggio Emilia. Visto che la fioritura di quest’anno è avvenuta mediamente sette giorni prima rispetto allo scorso anno, si prevede di conseguenza che anche l’inizio della vendemmia sarà anticipato. Proprio come lo scorso anno.
“Dai dati forniti dai nostri agronomi – sottolinea Giorgio Gianotti, presidente dei due Consorzi per la tutela e la promozione dei Vini Reggiani,- emerge che la previsione quantitativa sarà per un aumento della produzione in pianura e un calo produttivo invece in collina. Buona è la qualità dei vini si apprestano ad essere prodotti quali il lambrusco Reggiano Doc, per il quale saranno vendemmiate le uve di Maestri, Salamino, Marani e Lancellota, e il Colli di Scandiano e Canossa, dalle uve dei vitigni Marzemino, Malvasia di Candia Aromatica, Spergola, Maestri e Malbo Gentile”.
“Grazie all’attività dei nostri Consorzi – prosegue Gianotti – in provincia abbiamo attivato una rete di 70 aziende nelle quali eseguiamo periodicamente studi e controlli, disponendo, quindi, del dato storico. E’ un sistema che è sicuramente all’avanguardia, non molto diffuso e fiore all’occhiello del nostro lavoro. In queste realtà, proprio in questi giorni, i nostri tecnici hanno rilevato il numero medio dei grappoli sulle piante, il peso medio all’invaiatura (il momento in cui cambiano colore) e altro ancora. Inoltre, a Coviolo di Reggio Emilia, assieme all’Università di Bologna, monitoriamo un campo sperimentale dove sono coltivati tutti i vitigni provinciali. Il confronto col dato storico degli altri anni ci fornisce le stime di produzione, un dato importantissimo in tutta la regione”.
“La previsione quantitativa – interviene Gian Matteo Pesenti, direttore dei Consorzi per la tutela e la promozione dei Vini Reggiani –si basa su dati ben precisi desunti dal numero di grappoli, dal confronto con i dati storici del peso degli stessi, tutto calibrato su un campione di realtà costantemente monitorate”.
Mediamente in pianura si stima un aumento che si attesta al 15% della produzione, con alcune varietà a farla da padrone: Ancellotta (tra il +15% e il +20%), Lambrusco Salamino (tra il +25% e il 30%) e una buona performance anche della varietà Lambrusco Marani (tra il +5% e il +10%).
“Attualmente – precisa Giorgio Gianotti, presidente dei due Consorzi per la tutela e la promozione dei Vini Reggiani – possiamo affermare che i numeri della produzione saranno quindi simili a quelli dell’annata 2008, anche se le valutazioni che faremo a fine anno dovranno tenere in debita considerazione anche i nuovi impianti che entrano in produzione e i vecchi impianti che vengono estirpati considerando che quest’anno ci si aspetta un calo della superficie vitata complessiva a livello provinciale”.
Per quanto riguarda la fascia collinare si stima un leggero calo produttivo anche se, data l’elevata variabilità tra le singole aziende, vi saranno realtà che vedranno calare maggiormente la produzione ed altre che invece produrranno di più rispetto al 2008.
Dalla disamina delle analisi emerge poi come la varietà del Malbo gentile presenterà un aumento produttivo rispetto alla scorsa vendemmia, ricordando però che nel 2008 i forti cali produttivi erano dovuti agli attacchi di funghi parassitari (Peronospora).