Percorrendo una qualsiasi strada del nostro comprensorio, agli occhi non sfuggono le grandi quantità di palette di piastrelle ferme nei cortili delle aziende ceramiche. Se a ciò aggiungiamo gli oltre cento forni non attivi, ci rendiamo conto della gravità della situazione. Riflettendo su queste considerazioni, oggettive e largamente condivise, vorremmo come coordinamento lista “Sassuolo con Pattuzzi” lanciare una proposta.
Pensiamo al terremoto che ha colpito l’Abruzzo e alla ricostruzione in atto, ci piacerebbe che si posassero “PIASTRELLE MADE IN SASSUOLO”. Probabilmente le ceramiche Sassolesi sono già presenti in qualche cantiere ma la nostra sollecitazione va ben oltre e vorremmo che si potesse verificare, se fosse possibile introducendo nei capitolati della ricostruzione, l’utilizzo di un prodotto italiano piuttosto che un prodotto “Made in China”. Non si tratta di stravolgere le regole del mercato internazionale comunitario e non, ma di esplorare la fattibilità di una via privilegiata che obblighi la prescrizione dei prodotti ceramici Sassolesi.
A fare piastrelle a Sassuolo siamo bravi e possediamo tutti i requisiti tecnici e di alta qualità per rispondere alle esigenze dei professionisti più rigorosi. Un’operazione di questo tipo potrebbe e dovrebbe veicolare il messaggio che il prodotto ceramico è vincente rispetto ad altri prodotti utilizzati per la pavimentazione di opere pubbliche e private. Saremmo quindi favoriti anche nei sistemi costruttivi che saranno impiegati in Lombardia in occasione del prossimo Expo. La politica non può restare inattiva, mentre il nostro comprensorio cerca nuovi sbocchi, ma deve darsi da fare per contribuire e collaborare a trovare nuove soluzioni economiche produttive. I Ministeri, Confindustria Ceramica, i Sindacati, gli Ordini professionali, il nostro Assessore Casolari sono chiamati a tentare di trovare una soluzione in tal senso, per il bene del Comprensorio e dell’intera economia nazionale, perché se l’edilizia gira bene il beneficio c’è per tutti.
Pensate, si potrebbe individuare una tipologia di prodotto che si potrebbe chiamare “GRANDI OPERE” , grande non solo nel nome ma correlato anche da ottime performance tecniche, prezzi competitivi, servizi e trasporto facilitato. Questa particolare referenza sarebbe messa a disposizione di chi deve indicare e scegliere nel capitolato l’utilizzo della ceramica stabilendo già una previsione del costo e le garanzie solite in uso. Non lasciamoci spaventare dalle incertezze, certo, il mercato deve restare libero, ma se abbiamo come obiettivo comune l’intendimento di muoverci per il bene del nostro Comprensorio, siamo certi che molte difficoltà verrebbero agevolmente superate. Si parla spesso di sinergie, di razionalizzazione e di buon senso. Verissimo.
Abbiamo oggi l’occasione di far seguire alle parole i fatti; siamo quindi a lanciare questa proposta politico/commerciale per dare valore al nostro Comprensorio e cercare di allontanare lo spettro di altre perdite di posti di lavoro.
Coordinamento lista “Sassuolo con Pattuzzi”