Nel mio ruolo di Capogruppo del PDl ho atteso con fiducia che il consigliere Orsini Luciano rispondesse al Sindaco nelle vesti di imprenditore edile circa le affermazioni di Richeldi apparse sulla gazzetta di Modena domenica 2 agosto riguardo alle lamentele di alcuni commercianti del centro alle quali il Sindaco replicava ” La zona della lamentela è quella del palazzo in costruzione di proprietà di Luciano Orsini, consigliere del PdL. E’ recintata e chiusa perché c’è un contenzioso tra il costruttore e alcuni acquirenti”.
Puntuale, come era ovvio conoscendo la serietà professionale del costruttore Orsini, la risposta è arrivata precisa e documentata con dovizia di particolari. Già nel settembre-ottobre dello scorso anno gli uffici di Orsini chiedevano l’intervento del Comune segnalando il degrado dell’area a ridosso di via Trento Trieste e confinante con una proprietà del costruttore. Evidente quindi la responsabilità del comune per quel persistere dei rifiuti lamentati dai commercianti. Se da un lato il costruttore ha subito un’evidente danno di immagine derivante dalle affermazioni di Richeldi, dall’altro vi è l’aspetto politico che mi riguarda direttamente proprio per il mio ruolo di Capogruppo del Popolo della Libertà.
Non vi è dubbio che il Sindaco, in quel comunicato abbia affermato il falso, resta però da capire se lo abbia fatto in buona fede, è cioè se sia stato male informato dai suoi uffici competenti, o se, per leggerezza documentale, si sia abbandonato ad un attacco gratuito verso un imprenditore sceso in politica in uno schieramento a lui avverso. Pur se consapevole della differente gravità delle due alternative in entrambi i casi Richeldi ha manifestato una scarsa propensione a svolgere il ruolo di primo cittadino. Nella precedente legislatura, quando Sindaco di fatto era tale Finelli, questo non sarebbe accaduto.
La riconferma di Richeldi, dovuta evidentemente più ad una sorta di rendita di posizioni che la sinistra vanta nel nostro territorio che ad una effettiva capacità politica e gestionale, manifesta oggi tutta la sua debolezza. La commistione imprenditore-consigliere PdL usata da Richeldi rivela tutti i suoi limiti e manifesta un’acredine irrazionale verso l’opposizione. Affermare poi che “C’è un contenzioso tra il costruttore ed alcuni acquirenti”, qualora non provato, perché non provabile, sarebbe una volgare e meschina ingiuria diffamatoria. Non so come il Sindaco potrà rimediare al grave danno creato con le sue dichiarazioni e, nel frattempo mi auguro che l’area oggetto della disserzione sia ripulita come chiedono commercianti, residenti e Orsini Luciano già da un anno.
(Giacobazzi Valerio, Capogruppo de “Il Popolo della Libertà”)