“Se la scuola bolognese ha bisogno di collaborazione tra le amministrazioni, l’atteggiamento del provveditorato non è certo il modo migliore di avviarla”. Questa la posizione dell’assessore comunale alla scuola, Simona Lembi, che ieri ha criticato l’Ufficio scolastico regionale per non aver fornito al Comune le informazioni necessarie a organizzare le classi per il 2009-2010.“L’annuncio ufficiale che il provveditorato non farà assolutamente nulla per le scuole dell’infanzia è arrivato solo dopo l’uscita pubblica dell’assessore sugli organi di stampa. Rimaniamo molto perplessi dall’apprendere che la nostra richiesta di apertura di nuove sezioni di scuola materna non verrà accolta. Una comunicazione che di fatto nega la volontà di confronto tra amministrazioni, invocato proprio dal provveditorato. Proprio in virtù delprocesso di razionalizzazione della scuola in corso, si dovrebbe render merito al Comune di Bologna di aver sopperito per troppi anni alle mancanze dello Stato (a Bologna le materne statali coprono il 17 per cento dell’offerta, a fronte di una media regionale del 46 e nazionale del 58). Questo assessorato è ovviamente a disposizione per qualsiasi confronto che abbia l’obiettivo di evitare i disastri che i tagli della Gelmini sono destinati a produrre nel tempo, a partire dal 7 di settembre, giorno di apertura di nidi e materne”.
“Per quanto riguarda gli impedimenti del provveditore ad incontrare l’assessore, – conclude la Lembi – se ci fosse stata l’effettiva volontà di collaborazione, sarebbe stato sufficiente che un altro dirigente dell’ufficio scolastico avviasse il confronto con il Comune. Non certo per questioni di galateo istituzionale, che alla gente interessano poco, ma perché i problemi dei cittadini e le urgenze da affrontare dovrebbero essere al primo posto per chiunque ricopra una carica pubblica”.