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Un’accesa contestazione ha accolto, come noto,  l’intervento del ministro Bondi durante la cerimonia per il 29/o anniversario della strage alla stazione di Bologna. La piazza si è anche parzialmente svuotata appena il rappresentante del Governo ha cominciato a parlare. ”Io so cosa vuol dire democrazia e libertà, non voi”, ha replicato Bondi. Tra i molti messaggi anche quello del Capo dello Stato.A ventinove anni dalla strage alla stazione di Bologna, il mio pensiero va alle ottantacinque vittime di quel vile e terribile delitto, agli oltre duecento feriti – rimasti segnati dall’orrore di quella mattina – e al dolore dei loro famigliari“. Lo ha scritto il Presidente della Repubblica nel messaggio inviato a Paolo Bolognesi, Presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna. “Quella strage – come altre che hanno dolorosamente segnato la vita della Nazione in quei tragici anni – fu frutto di una stagione di folle violenza terroristica che non deve essere dimenticata. Su di essa – ha rilevato il Capo dello Stato – è necessario che prosegua una riflessione collettiva che ho ritenuto di sollecitare con i miei interventi in occasione del ‘Giorno della Memoria’ per onorare le vittime e perpetuarne il ricordo presso le generazioni più giovani. Solo sviluppando un impegno costante di corretta trasmissione della memoria è possibile diffondere la cultura della convivenza pacifica e della consapevole partecipazione all’esercizio dei diritti nell’ambito della legalità costituzionale“.

Con questo spirito il Presidente Napolitano ha espresso a tutti i famigliari delle vittime “la affettuosa vicinanza e i sentimenti di partecipe solidarietà dell’intero Paese, nel commosso ricordo di quel drammatico giorno”.