Un gruppo di ricercatori modenesi, coordinati dal prof. Alessandro Liberati della Cattedra di Statistica medica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dal prof. Roberto D’Amico, insieme ad altri colleghi dell’Università di Oxford (UK) e dell’Ottawa Hospital Research Institute (Canada) hanno messo a punto un reale avanzamento nei criteri di valutazione cumulativa necessari a realizzare in modo valido e credibile revisioni sistematiche (RS) degli studi condotti in ambito medico, definendo nuove linee guida riassunte in una checklist, denominata PRISMA – Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses.
L’interesse e l’attenzione della comunità scientifica internazionale per questo nuovo approccio destinato a migliorare la trasparenza e la qualità delle pubblicazioni scientifico-mediche sono confermati dalla contemporanea pubblicazione, a partire da martedì 21 luglio, su 5 prestigiose riviste scientifiche internazionali: Annals of Internal Medicine, British Medical Journal, Journal of Clinical Epidemiology. Se resi obbligatori dalle riviste, ed adottate dai ricercatori che fanno le revisioni sistemiche, la checklist PRISMA darà un fondamentale contributo a pubblicazioni maggiormente complete e fruibili.
Tutte queste riviste, evento più unico che raro nella storia delle pubblicazioni scientifiche, hanno non solo accettato la pubblicazione simultanea degli articoli ma hanno anche rinunciato al copyright.
“Le Revisioni Sistemiche – precisa il prof. Alessandro Liberati dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – consistono nella valutazione cumulativa di studi condotti su uno stesso argomento. Attraverso le revisioni sistematiche è possibile capire, per esempio, qual è l’efficacia di una terapia per una determinata malattia, oppure quali fattori ne hanno determinato lo sviluppo. Oggi sempre più per programmare la nuova ricerca o per decidere quali trattamenti devono essere garantiti ai pazienti è necessario separare ciò che serve da ciò che non serve, ciò che da più beneficio da ciò che comporta sofferenze ed effetti collaterali ingiustificati sulla base di benefici modesti, o del tutto assenti. E’ stato grazie a Revisioni Sistemiche, per esempio, che si è potuta valutare la reale efficacia di alcuni farmaci oncologici, la possibilità di ridurre la durata o la aggressività di trattamenti chirurgici o radioterapici, come organizzare in modo ottimale la assistenza ai pazienti con ictus. E’ stato grazie ancora a Revisioni Sistemiche che si è potuto capire quali interventi di screening o diagnosi precoce servono, e quali invece portano ad una medicalizzazione non necessaria”.
Le Revisioni Sistemiche sono un tipo di ricerca sempre più utilizzata nell’assistenza sanitaria, e spesso sono le RS che permettono di preparare le linee guida fondamentali per la pratica clinica e per orientare la ricerca futura.
“L’esigenza di una nuova checklist – aggiunge il prof. Roberto D’Amico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – nasce dalla non positiva constatazione che le Revisioni Sistemiche spesso non sono preparate in modo accurato ed affidabile e che gli articoli che ne riportano i risultati, anche se talora pubblicati su prestigiose riviste internazionali, variano molto in termini di rigore, trasparenza ed esaustività con la quale ne vengono presentati e disseminati i risultati”.
Il progetto è stato condotto dal prof. David Moher dell’Ottawa Hospital Research Institute, dal prof. Alessandro Liberati dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e del Centro Cochrane Italiano, operante presso l’Istituto Mario Negri, e dal prof. Doug Altman della Università di Oxford.
La realizzazione del PRISMA è stata resa possibile grazie ai finanziamenti di un programma di ricerca del MIUR (PRIN – Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale affidato al coordinamento dell’Università di Modena e Reggio Emilia) e di quelli messi a disposizione delle Università di Oxford e di Ottawa.
Molti dei co-autori del PRISMA fanno parte della Cochrane Collaboration (CC), un’iniziativa internazionale no-profit da oltre 15 anni impegnata nella produzione e disseminazione di revisioni sistematiche, e di cui il prof Liberati e D’Amico sono parte attiva. Attualmente oltre 20.000 operatori sanitari, ricercatori e rappresentati di associazioni di pazienti sono impegnati in oltre 97 Paesi del mondo in questa attività.
E’ possibile accedere ai due articoli del PRISMA dall’indirizzo:
http://medicine.plosjournals.org/perlserv/?request=get-document&doi=10.1371/journal.pmed.1000097
http://medicine.plosjournals.org/perlserv/?request=get-document&doi=10.1371/journal.pmed.1000100