EternitCasaleM.Rinvio a giudizio per disastro doloso e omissione volontaria di misure di sicurezza. È la decisione presa questa mattina dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Torino, Cristina Palmesino, nei confronti del magnate svizzero Stephan Ernest Schmidheiny  e del barone belga Jean Louis De Cartier De Marchienne, ai vertici della multinazionale Eternit. Saranno processati a Torino, dove è partita l’inchiesta, il prossimo 10 dicembre. Il gip ha infatti disposto il rinvio in aula richiesto dal pm Raffaele Guariniello, rigettando le eccezioni della difesa.

In Italia sono morte 3mila persone che lavoravano all’Eternit, e che sono state a contatto con l’amianto senza le precauzioni necessarie. Il maggior numero dei decessi si è registrato nello stabilimento di Casale Monferrato, da dove sono partite le indagini. All’Icar di Rubiera, a fine 2008, si registravano già 48 morti, tre di loro erano operai modenesi.

Oltre ai parenti dei lavoratori, anche Cgil, Provincia di Reggio e Comune di Rubiera si sono costituiti parte civile.