Donatella Bortolazzi, capogruppo del PdCI, ha rivolto un’interrogazione in Regione per chiedere chiarimenti sulla situazione della sanità pubblica del territorio provinciale bolognese dove, – riferisce – i sindacati CGIL, CISL, UIL, FSI, nei giorni scorsi avrebbero interrotto le relazioni sindacali con l’Asl di Bologna. I sindacati – rileva la consigliera -“hanno lanciato un preoccupato allarme sulla gestione della sanità pubblica nel territorio provinciale bolognese, sostenendo che l’Asl sta chiedendo prestazioni lavorative extracontrattuali a infermieri e tecnici, con doppi turni e la richiesta continua di ore straordinarie”.
Tra le situazioni denunciate, segnala Bortolazzi, alcune riguardano la possibile non riapertura dopo l’estate di alcuni reparti degli ospedali di S.Giovanni in Persiceto e Vergato, la “pretesa” di mettere in turno di notte al reparto lungodegenti dell’ospedale di Budrio un solo infermiere per 38 letti, la diminuzione da 6 a 4 delle ostetriche all’ospedale di Porretta, i problemi del reparto di ortopedia del Maggiore di Bologna e la situazione di non chiarezza in cui dovrebbe avvenire l’apertura del nuovo Pronto soccorso ortopedico notturno.La consigliera ricorda inoltre che nel periodo 2006/2007 l’Asl di Bologna ha perso 182 operatori della sua pianta organica e nel 2010 e con il taglio governativo di 400 milioni di euro alla Sanità regionale, si temono altre riduzioni.
Le risposte della direzione dell’Asl di Bologna secondo cui negli ultimi anni si sarebbe operato “non per ridurre il personale, ma per riqualificarne la composizione”, non sono “del tutto convincenti” – commenta Bortolazzi , a parere della quale il contesto descritto “risulta ancora più grave nell’assenza della conferenza socio-sanitaria metropolitana”, l’organo istituzionale predisposto a governare le politiche per la salute nel territorio della provincia di Bologna, scaduto con la fine del mandato amministrativo e i cui membri futuri, usciti dalla scenario post elezioni, non entreranno in funzione prima di settembre.
Bortolazzi chiede dunque alla Giunta regionale “quali azioni intenda mettere in campo per affrontare la questione delle dotazioni organiche e garantire la qualità del servizio sanitario pubblico a fronte di una denuncia cosi grave e circostanziata, come quella fatta dai sindacati”.