Un accordo per incentivare il consumo di pesche e nettarinedell’Emilia-Romagna e far fronte alla crisi che sta colpendo il settore,assicurando ai produttori una remunerazione più alta rispettoall’attuale e ai consumatori un prezzo contenuto per un prodotto dielevata qualità e tipicità quale la pesca e nettarina emiliano-romagnola.
E’ quello raggiunto – 1° caso in Italia – a Bologna per iniziativa dell’assessorato regionale all’agricoltura con Coop, Conad, Esselunga e Auchan, al termine di una riunione che ha visto la partecipazione di tutti gli attori della filiera: agricoltori, industria e grande distribuzione.
L’accordo, presentato oggi dall’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, permetterà di garantire ai produttori di pesche emiliano-romagnoli un prezzo atto a coprire i costi di produzione (contro i circa 20 centesimi attuali, prezzo questo che costringe, di fatto, a produrre sottocosto), mentre la Grande distribuzione si impegna a vendere il prodotto al pubblico a un prezzo non superiore a 1,20 euro al kg. Due le confezioni previste: il cestino da 1,5 chili con un prezzo massimo al dettaglio di 1,80 euro e il cartoncino da 2 kg a un prezzo massimo al dettaglio da 2,40 euro. Attualmente i costi di produzione in campagna si aggirano tra 0,40/0,45 centesimi al kg, mentre i costi di selezione, confezionamento, etichettatura, spedizione e trasporto incidono per ulteriori 0,40/0,45 centesimi sempre al kg. In Emilia-Romagna è prodotto un terzo delle pesche e nettarine italiane.
“Ci siamo appellati alla grande distribuzione, che si è dimostrata sensibile, per un’azione di responsabilità”, spiega l’assessore Rabboni. “L’accordo è estremamente interessante. E’ il segno di una solidarietà reale da parte della grande distribuzione nei confronti dei produttori del nostro territorio. L’invito resta aperto, ancora per una settimana, anche agli altri attori della Gdo e a tutta l’industria dei produttori di succhi di frutta. Contemporaneamente abbiamo chiesto al Governo – conclude l’assessore – di costruire con noi una rete protettiva per una coltura di qualità che è la più significativa dell’estate, richiede forte investimenti da parte dei produttori ed è fortemente legata alla stagionalità”.
Le altre misure messe in campo dalla Regione per facilitare l’accesso al credito E’ prevista l’attivazione di un pacchetto di misure finanziarie per rendere più facile e conveniente l’accesso al credito dei produttori ortofrutticoli, con priorità ai produttori di pesche e nettarine. Attraverso uno specifico programma saranno stanziati 500 mila euro per abbattere di un punto e mezzo i tassi di interesse sui prestiti a breve termine per le necessità legate alla anticipazione delle spese per la conduzione aziendale.
L’iniziativa, attuata in regime de minimis e per il tramite degli organismi di garanzia agricoli, consente di affiancare all’aiuto regionale (fino a 2.500 euro circa ad azienda per un prestito massimo di 165 mila euro) le altre opportunità offerte dal sistema degli Agrifidi e, in particolare, le garanzie attivate dagli stessi con capitali propri – comprensive anche dei fondi regionali (oltre 5 milioni) trasferiti lo scorso anno a capitale sociale e a fondo consortile – per favorire l’accesso al credito delle aziende agricole e i tassi di interesse inferiori a quelli di mercato che sono in grado di offrire grazie a convenzioni con il sistema creditizio.
Inoltre, le imprese – che hanno subito consistenti perdite di produzione (oltre il 30 % della plv) a seguito delle forti grandinate degli ultimi mesi e che, anche in conseguenza della incertezza generata dal mancato stanziamento a livello nazionale dei fondi per il pagamento dei contributi sulle polizze assicurative, non sono sufficientemente coperte con l’assicurazione – potranno accedere, in alternativa al prestito de minimis, a un finanziamento di conduzione di durata quinquennale per le necessità di conduzione derivante dalla perdita del prodotto. Allo scopo la Regione individuerà i territori colpiti. Le aziende ricadenti all’interno degli stessi potranno beneficiare, attraverso le misure e le risorse della legge regionale 43 del 1997, dell’abbattimento del tasso di interesse fino a 3 punti e della garanzia degli Agrifidi.
Le richieste al ministro Zaia Queste le richieste di Rabboni al ministro delle Politiche agricole Luca Zaia in una lettera inviata ieri. Innanzitutto, per favorire un recupero di redditività delle aziende, l’abbattimento dei costi attraverso la defiscalizzazione degli oneri contributivi e fiscali a carico dei datori di lavoro; il rifinanziamento del fondo di solidarietà nazionale e una modifica del regolamento comunitario della Organizzazione comune di mercato dell’ortofrutta relativo al finanziamento di fondi comuni di natura mutualistica per consentire interventi a compensazione del reddito degli agricoltori in annate di crisi. Infine, si chiede l’avvio di una campagna istituzionale di promozione dei consumi di frutta estiva, oltre a un aumento dei controlli sulla provenienza geografica della frutta esposta nei punti vendita.