Il protrarsi della crisi, oltre che sui ricavi, sta avendo ricadute sempre più rilevanti anche sull’occupazione. I più colpiti sono i contratti a tempo determinato che nei primi tre mesi dell’anno, sono calati del 14% rispetto allo stesso periodo del 2008. La flessione si sta però allargando anche ai contratti a tempo indeterminato: la contrazione in questo caso pur essendo più contenuta, ha fatto registrare ad oggi un -3,7%. Nemmeno il settore dei servizi e del commercio è escluso da questa situazione – da quanto emerge da un’indagine condotta dall’Osservatorio di Confesercenti – effetto di una prolungata crisi che si ripercuote in primo luogo sui lavoratori.
Le imprese, attanagliate dal progressivo assottigliarsi dei ricavi e dall’irrigidimento da parte delle banche nell’erogazione del credito, sono costrette ora ad intervenire sulla leva del costo del personale, non confermando i contratti a termine, riducendo in molti casi l’orario di lavoro, se non rinunciando a propri collaboratori. “E’ una scelta sofferta perché spesso si tratta di personale particolarmente qualificato e formato, che da anni opera in azienda. L’eventuale cessazione del rapporto coincide con un grave depauperamento dell’impresa perché il personale è uno degli elementi di forza dell’impresa. Negli ultimi mesi però sono arrivate alcune risposte di natura straordinaria che rappresentano un importante supporto per evitare, o quantomeno ridurre il rischio, di espulsione del personale: un’opportunità per arginare la crisi e prepararsi all’auspicata ripresa”, sottolinea Tamara Bertoni, direttore generale di Confesercenti.
Con il provvedimento messo in campo dalla Regione Emilia Romagna, unitamente al patto trilaterale Regione Confesercenti, Confcommercio e Organizzazioni sindacali siglato il 19 giugno scorso, la Regione ha reso fruibili anche per le piccole e medie aziende dei settori terziario, servizi e turismo, gli strumenti della cassa integrazione – in deroga sia ordinaria che straordinaria – in presenza di difficoltà connesse con crisi di mercato, contrazione di lavoro, riduzioni delle commesse e delle prenotazioni. Con gli ammortizzatori in deroga regionale, le aziende possono quindi salvaguardare le professionalità presenti al loro interno utilizzando in caso di difficoltà piani di riduzione di orari individuali o collettivi e operando sospensioni dei rapporti di lavoro. A fianco dei dispostivi attuati della Regione ci sono poi quegli strumenti anti crisi – Legge n. 2/2009 il cui decreto attuativo è in via di pubblicazione proprio in questi giorni – che prevedono l’intervento misto “Inps/Ente bilaterale” per indennizzare i lavoratori del commercio, servizi, turismo.
Confesercenti e Confcommercio di Modena unitamente alle organizzazioni sindacali, sono tra i primi in Italia ad avere reso disponibili risorse per il sostegno del reddito. Entrambe le associazioni inoltre hanno stipulato a fine 2008, un accordo per la dotazione di un fondo straordinario aggiuntivo di 130.000 euro da utilizzarsi a favore dei lavoratori dei settori commercio e turismo per fronteggiare la crisi straordinaria che il nostro territorio sta attraversando. “Confesercenti sta effettuando un’azione capillare di informazione e assistenza sulle proprie aziende associate, per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali anche al fine di contenere gli effetti delle situazioni di esubero, che i dati della Provincia segnalano in aumento. È molto interessante anche il fatto che la concessione delle agevolazioni sia legata ad interventi formativi, utili per la riqualificazione o il potenziamento del bagaglio professionale dei lavoratori sospesi. In questi giorni la Regione sta mettendo a punto una serie di azioni mirate da varare entro fine estate, con la collaborazione delle Province e degli enti di formazione” conclude Tamara Bertoni.