Ben 675 edifici pubblici, di 216 Comuni emiliano romagnoli sotto esame per verificarne i livelli di sicurezza sismica. Un crescente livello di collaborazioni tra Regione e Comuni per l’applicazione delle norme di prevenzione ma soprattutto città più sicure in cui le nuove costruzioni e le riqualificazioni dell’esistente rispondano in primo luogo a criteri antisismici.
È questo quanto emerso dalla Conferenza regionale su “La prevenzione sismica in Emilia-Romagna” che si è svolta a Bologna. L’obiettivo dell’incontro realizzare il quadro sulla attività di prevenzione sismica nel territorio emiliano romagnolo, sull’applicazione della normativa regionale antisismica e su come questa deve essere declinata nel concreto negli interventi edilizi di costruzione e riqualificazione.
In base alla classificazione del luglio 2003, in Emilia-Romagna sono considerati a media sismicità 105 Comuni, mentre sono 236 quelli a bassa sismicità. Nessun Comune emiliano romagnolo è classificato ad alta sismicità.
La classificazione delle zone sismiche fornisce una rappresentazione coerente della situazione di pericolosità reale del territorio e costituisce la base su cui stabilire scelte e indirizzi. Tra l’altro risulta che nell’ultimo millennio in Emilia-Romagna sono stati registrati 382 eventi sismici (al di sopra della soglia del danno come scossa principale) su un totale di circa 2500 catalogati in Italia.
Entro il 31 dicembre 2010 secondo quanto disposto dalle norme nazionali, uffici pubblici, ospedali, scuole e altre strutture, anche private, di pubblico interesse saranno verificate, attraverso una apposita relazione, che identifichi sia i livelli di sicurezza che gli eventuali interventi necessari.
La legge regionale per ridurre il rischio sismico
L’Emilia-Romagna dall’ottobre 2008 si è dotata della legge “Norme per la riduzione del rischio sismico”(n. 19/2008). La legge, recependo anche quanto previsto da una sentenza della Corte costituzionale, stabilisce che i Comuni debbano fornire un’autorizzazione preventiva sui requisiti antisismici di tutti gli interventi edilizi nelle zone classificate a media sismicità.
In quelle a bassa sismicità è sufficiente il deposito del progetto strutturale presso i competenti uffici comunali, con controlli a campione.
I Comuni, in forma singola, nel caso dei più grandi, o associata, dovranno dotarsi di una struttura tecnica adeguata con personale specializzato e opportunamente formato. In alternativa si dovranno avvalere delle competenze dei Servizi tecnici di Bacino della Regione per i quali è in previsione, attraverso nuove assunzioni, un potenziamento del personale tecnico a disposizione per i controlli sul territorio.
Inoltre per quanto riguarda la formazione e l’informazione la legge ha istituito un Comitato scientifico accademico e un Comitato consultivo misto pubblico-privato, che hanno il compito di definire criteri e indirizzi ed impostare, promuovere e divulgare le analisi e i programmi di prevenzione sismica.