È d’insoddisfazione il giudizio che Confesercenti esprime rispetto al quadro che sta emergendo dopo avere applicato i nuovi Studi di Settore del 2009 ad oltre 3000 aziende associate. La delusione è doppia e in più si somma alla preoccupazione per una congiuntura economica che continua ad essere negativa.
La prima valutazione negativa riguarda gli studi di settore di recente revisionati fra i quali spiccano quelli dei bar e ristoranti. Molte di queste imprese che l’anno precedente erano risultate congrue, a seguito di penalizzanti automatismi, fra i quali alcuni legati alle tariffe dei rifiuti (TIA) che nella nostra città sono aumentati notevolmente, quest’anno si vedono attribuiti incrementi significativi di ricavi che, evidentemente, è difficile ipotizzare visto il clima generale.
La preoccupazione di Confesercenti riguarda però anche l’inadeguatezza dei risultati ottenuti attraverso l’introduzione dei “correttivi anti-crisi”, vale a dire correzioni in corsa che avrebbero dovuto consentire di evitare che la fotografia scattata mesi prima non tenesse in alcun conto della prolungata crisi. Lo spirito di questo intervento in realtà risulta nella maggior parte dei casi tradito. Tra i casi più eclatanti quello degli agenti di commercio che a seguito della crescita esponenziale del costo al litro del carburante, nei fatti il correttivo predisposto al fine di attenuare questa situazione verificatasi nel 2008, non ha assolutamente dato i risultati che ci si aspettava. I correttivi anticrisi hanno avuto invece effetti parzialmente positivi nel settore del commercio al minuto e/o in forma ambulante di abbigliamento.
Oltre a questa analisi, Confesercenti intende sottolineare il dato di tendenza. Anche in questo caso le preoccupazioni non mancano: su tutte le aziende analizzate, oltre 3000, la non congruità risulta essere in crescita rispetto al 2008. Si prevede quindi che l’attuale stato di crisi economica in cui versano le imprese non consenta loro di adeguarsi ai ricavi richiesti dall’applicazione degli Studi di Settore, con il rischio di aumentare in futuro il contenzioso con l’amministrazione finanziaria.
Confesercenti conclude sollecitando le Commissioni di esperti , di cui essa stessa fa parte, a lavorare d’anticipo rispetto alla revisione dei prossimi studi di settore che riguarderanno l’anno d’imposta attualmente in corso. Ad oggi infatti l’unica amara certezza è che ancora nessuno è in grado di dire quanto possa ancora durare la crisi.