Leggere dei disservizi della sanità locale dovuti alla stagione estiva, è già di per sé poco edificante: riduzione dei posti letto, spesso aldilà delle reali esigenze del periodo, la chiusura di postazioni di guardia medica vendute come razionalizzazioni, e la sospensione di attività importanti per gli assistiti, negli ospedali della bassa, così come denunciati settimana scorsa la Luca Davoli.
Ma questo quadro non è casuale: il piano sanitario provinciale infatti trascura intere aree della nostra provincia, che di fronte a periodi difficili come quello estivo, quando bisogna fare i conti con le richieste di ferie del personale, mostrano tutta la loro debolezza.
L’assistenza sanitaria è di fatto sbilanciata sulla zona sud della Provincia, che ha a sua disposizione Policlinico, Baggiovara, e nuovo ospedale di Sassuolo. Oltre ai piccoli ospedali di provincia. Nella bassa e sull’Appennino, invece il servizio viene regolarmente e progressivamente depauperato, per poter sostenere due ospedali enormi come il Policlinico e il Nuovo ospedale Civile.
Sarebbe ora che qualcuno ammettesse che Baggiovara così com’è rappresenta un buco di bilancio nelle finanze della sanità locale, che stanno pagando aree della provincia di Modena considerate forse feudi più sicuri della maggioranza di governo locale. Il ballottaggio di Mirandola spero sia un chiaro segnale che qualcosa si muove ovunque nella ex provincia rossa. E alla giunta provinciale che si sta insediando auguro di poter rispondere alle giuste esigenze dei cittadini di queste aree, con un piano sanitario più equilibrato come risorse su tutto il territorio.
Avv. Luca Ghelfi, PDL