«La crisi economica sta colpendo pesantemente le famiglie modenesi in affitto, tra le quali si registra una fortissima crescita degli sfratti per morosità». La denuncia arriva da Eugenia Cella, segretario provinciale del Sicet, il sindacato inquilini della Cisl di Modena. Nel periodo gennaio-dicembre 2008 le richieste di esecuzione sono state 1.313, pari al 48,70 per cento in più rispetto al 2007; le esecuzioni sono state 502, con una variazione del 14 per cento rispetto a gennaio-dicembre 2007. «Il 90 per cento degli sfratti avviene a causa della morosità cosiddetta “incolpevole”, cioè dovuta a caduta di reddito a seguito di cassa integrazione o perdita del posto di lavoro – spiega il segretario del Sicet-Cisl – Il fenomeno riguarda soprattutto il capoluogo che, da solo, registra oltre la metà degli sfratti emessi in tutta la provincia. Ricordo che gli sfratti per morosità non sono soggetti a proroga, come quelli per finita locazione la cui proroga scade il 30 giugno prossimo».
Il Sicet prevede che il 2009 sarà ancora peggiore; pur in mancanza di dati ufficiali, la sensazione è che i provvedimenti emessi dai tribunali di Modena e provincia stiano ulteriormente crescendo. Cella osserva che alle persone rimaste senza casa nel 2008 si aggiungeranno quelle che perderanno l’alloggio nel 2009, con il rischio concreto di una gravissima emergenza sociale. «Sono persone a cui nessuno vorrà affittare un appartamento, soprattutto se saranno ancora senza reddito. Perciò – dice Cella – si ingrosseranno le liste di attesa per gli alloggi pubblici. Proprio domani (venerdì 19 giugno) scade il bando del Comune di Modena per presentare le domande per il contributo per l’affitto, uno strumento che si è rivelato del tutto inadeguato a causa dell’insufficienza delle risorse a fronte di un aumento costante della domanda. Servono, quindi, fondo maggiori per l’affitto e tempi più brevi per l’erogazione dell’assegno, che avverrà non prima di gennaio 2010. In prospettiva, infine, – conclude il segretario del Sicet-Cisl di Modena – è necessaria una maggiore offerta di case di edilizia pubblica e una nuova legge sulle locazioni private che riduca il costo degli affitti».