“Il Consiglio Superiore è una ‘struttura servente’ dell’Associazione Nazionale Magistrati”. Lo afferma il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga (nella foto), in una lettera inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nella quale Cossiga espone quelle che definisce “alcune mie considerazioni in merito alle dimissioni rassegnate da tre membri del Consiglio Superiore per protesta contro le dichiarazioni con le quali il Ministro della Giustizia ha posto in luce come tutte le nomine da parte del Consiglio dei capi degli uffici di procura siano ‘lottizzate’ tra le varie correnti presenti in questo organo e hanno addirittura affermato che l’onorevole Alfano li aveva accusati di aver commesso dei gravi reati!”). Ritenevo – scrive Cossiga – che fosse chiaro che l’attribuzione di tutti gli incarichi di natura giudiziaria di competenza del Consiglio Superiore della Magistratura, e non solo quelli relativi agli uffici di pubblico ministero fossero assegnati, magari con riserva di ‘compensazione’ nel turno successivo di nomine, in modo strettamente proporzionale alla forza delle correnti presenti nell’organo”. .) e le assoluzioni (quasi di rito!) erano per così dire trattate tra le correnti”.”E così come è per tutti naturale che in sede di formazione degli organi direttivi del Parlamento (presidente, vice-presidente, questori e segretari) così come in sede di formazione dei Governi, le direzioni dei Partiti prendano le relative decisioni vincolanti, così è noto – sottolinea Cossiga – che le analoghe decisioni assunte formalmente dal Consiglio Superiore, lo sono dietro le precedenti e vincolanti designazioni delle correnti politico-sindacali della magistratura associata; e poiché l’Associazione Nazionale Magistrati è egemonizzata dalla ‘magistratura militante’ che la governa secondo i canoni del ‘centralismo democratico’, alla ‘magistratura militante’ che e’ assicurata una certa egemonia”. “Dal che si può dedurre che, parlando in termini di ‘sociologia istituzionale’ il Consiglio Superiore è una ‘struttura servente’ dell’Associazione Nazionale Magistrati”. “L’Associazione Nazionale Magistrati è riuscita per la debolezza della politica a far attribuire ai membri del Consiglio Superiore la prerogativa dell’insindacabilità – aggiunge Cossiga – e a chi davanti alla Corte Costituzionale ha obiettato che si trattava di materia costituzionale, questo giudice politico ha risposto che il fatto che la stessa prerogativa fosse stata attribuita ai membri del Parlamento e della stessa Corte con norme costituzionali, non si opponeva che potessero essere attribuite anche con legge ordinaria, perché non si trattava altro che di deroghe alle norme sulla punibilità disciplinata da le norme ordinarie contenute dei codici penale e di procedura penale”.”Su questa linea il Consiglio Superiore si è auto attribuita competenze non previste da alcuna norma costituzionale o anche solo ordinaria: quella di esprimere il proprio avviso su atti legislativi del Parlamento, quella di censurare con propri atti di controllo politico atti, comportamenti e indirizzi del Parlamento, del Governo e dei partiti quella di ‘aprire’ e poi ‘decidere’ ‘pratiche a tutela’ di singoli magistrati che si sentano offesi da giudizi di politici e parlamentari anche espressi in sedi parlamentari e cosi’ via”, elenca Cossiga. “Per quanto riguarda l’ufficio cui tanto irresponsabilmente io fui chiamato nel 1985 e che tanto indegnamente ricoprii, era chiarissimo – sostiene Cossiga – che l’unico potere del Capo dello Stato nei confronti del Parlamento, era quello di poter rinviare alle Camere una legge già approvata, e sempre con atto controfirmato dal Presidente del Consiglio, ma non di pronunciarsi su un provvedimento legislativo in corso di esame, o di parlare pubblicamente in materie politiche: economia, finanza, politica estera se il suo dire non fosse stato concordato preventivamente con il ministro competente”. “Io per averlo fatto mi beccai, e giustamente! una proposta di ‘impeachment’ da parte del Partito Comunista. Ma i miei erano tempi diversi: tempi nei quali si era piu’ vicini allo spirito della Assemblea Costituente e per quanto mi riguardava tempi nei quali chi mi aveva votato: dai comunisti ai democratico cristiani si erano gia’ pentiti dopo pochi mesi da quando mi avevano votato. Ma il ‘trend’ ha investito anche istituzioni amministrative, come ad esempio quella militare, nella quale per via di una ‘convention’ ormai affermatasi con l’assenso del Governo, il comando operativo delle Forze Armate è trasmigrato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa al Consigliere Militare della Presidenza della Repubblica, sottratto al potere di comando politico del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Difesa; ma questo – conclude Cossiga – è un altro discorso”.
Fonte: Adnkronos