University of Wisconsin-Madison è riuscito a ringiovanirle senza inserire nuovi geni nel Dna. Si può superare così il problema legato a un possibile rischio tumorale.
E’ la prima volta che questa operazione è stata portata a termine senza usare virus, che potrebbero inserire geni potenzialmente dannosi nel materiale genetico delle cellule e scatenare involontariamente dei tumori. Il nuovo metodo, messo a punto da Thomson, importa i geni necessari a ringiovanire le cellule su un plasmide, un piccolo filamento circolare di Dna superavvolto a doppia elica presente nel citoplasma. Nel corso del tempo il plasmide scompare naturalmente dalla cellula, evitando il pericolo rappresentato dall’uso dei virus. I medici potrebbero essere in grado di usare queste cellule staminali simil-embrionali a scopo terapeutico, per rimpiazzare quelle danneggiate da malattie come Alzheimer e Parkinson, o lesionate da incidenti e traumi. A partire,addirittura, da un prelievo effettuato sullo stesso paziente da curare.
Fonte: Adnkronos