Il progetto di legge sull’agriturismo approvato a maggioranza dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna “ha accolto solo in parte le osservazioni e le proposte delle associazioni di categoria del turismo e del commercio” e, nel complesso, non soddisfa le aspettative di Fipe Confcommercio modenese: “così come articolato il provvedimento non valorizza appieno un agriturismo di qualità, rischiando anzi di alterare gli equilibri del comparto ricettivo e della ristorazione”.
“Nonostante alcuni cambiamenti al testo di legge a seguito dei lavori in Commissione – commenta Luca Marchini, presidente di Fipe Confcommercio provincia di Modena – continuiamo ad essere contrari all’impianto generale della norma che, così come approvata, favorisce le attività agrituristiche a scapito delle imprese ricettive e di somministrazione. Il rischio è che questa legge, così come impostata, possa portare a pericolose spaccature tra imprese regionali che di fatto operano nel medesimo ambito dell’accoglienza, ma con regole non omogenee”.
Fipe Confcommercio riconosce come “l’azione portata avanti a livello regionale e territoriale abbia prodotto una serie di modifiche migliorative rispetto al testo originario del progetto di legge. Rimangono tuttavia insoddisfacenti diverse parti del provvedimento, tra cui il sistema di controlli non ancora ben definito e tempestivo, l’ospitalità familiare rurale, i volumi di pasti somministrabili e di ricettività consentiti, ancora eccessivi nonostante le modifiche apportate”.