“Non esistono incertezze rispetto al percorso di aggregazione fra Enìa e Iride. Posso comprendere la propensione all’incertezza, che si alimenta nel nostro tempo anche in termini strumentali, ma in questo caso tale incertezza non ha alcun fondamento nei fatti. I tecnici stanno ragionando su alcuni passaggi interni all’accordo quadro, stiamo parlando di sub-allegati, ma l’operazione industriale Enìa-Iride non è in discussione e si conferma di grande qualità, anche per le ricadute sul territorio”.
Lo ha detto il sindaco Graziano Delrio rispondendo a un’interpellanza del consigliere Donato Vena (Pdci) e, in mattinata, a margine di una conferenza stampa.
“I consigli di amministrazione di Iride e di Enìa hanno approvato il progetto di fusione che da vita a un’azienda importante, da 4 miliardi e 600 milioni di euro di fatturato. I soci saranno convocati in assemblea straordinaria il 24 febbraio per la presentazione del progetto stesso, prima di essere chiamati al voto sulla fusione. Come è evidente, ci muoviamo all’interno di un percorso, non in un quadro di incertezza. C’è forte determinazione da parte di tutti i soci – oltre a Reggio, anche Parma e Piacenza, i cui sindaci ho incontrato stamattina, e da parte di Genova e Torino con cui siamo in costante contatto – a portare a termine questo progetto”.
Riguardo alla partecipazione di Enìa in Delmi, il sindaco ha precisato che “la questione della compartecipazione di Enìa in Delmi è già superata perché i pareri legali espressi dicono che non ci sarà change of control e se A2A vorrà riprendersi la quota di Delmi saremo lieti di cederla, ma certo non al valore attuale di mercato, bensì al prezzo che le azioni avevano allora. Il problema è agitato strumentalmente, ma nella realtà non ha fondamento”.
Altro tema affrontato dal sindaco, quello della moratoria fiscale, cioè delle agevolazioni fiscali non dovute che ora Iride dovrebbe risarcire. “La Ragioneria ha iscritto a bilancio entrate per 180 milioni su questo punto, facendo però riferimento alle agevolazioni ricevute solo nei settori a libera concorrenza, come il gas. Per Iride il conto si aggirerebbe tra i 15 e i 16 milioni, una cifra dunque molto contenuta rispetto al fatturato dell’utility, facilmente assorbibile in dividendi. Siamo lontani quindi dalle cifre allarmistiche circolate nei giorni scorsi”.
Infine il sindaco Delrio ha dato conto delle azioni per 24 milioni che il Comune prevede di vendere nel 2010: “La nostra quota scenderà dal 13,7 all’11,4% non andando a incidere sul ruolo di peso che avremo nella nuova società”. Le risorse così ottenute da Reggio saranno utilizzate per investimenti pubblici, quindi nessun indebolimento del ‘pubblico’.