La Fondazione ex Campo Fossoli ha presentato nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Carpi il suo documento programmatico triennale che prende in considerazione il periodo 2009-2011.

La Direttrice della Fondazione Marzia Luppi ha ricordato come sia l’ex Campo che il Museo monumento al Deportato siano i punti fermi attorno ai quali costruire la programmazione dell’istituzione culturale, che punta molto anche sulla ricerca, la divulgazione e la didattica dei luoghi destinata alle scuole.
“Vi è stata una crescita costante delle visite, sia di singoli che di gruppi e classi sia al Museo che al Campo: nel 2006 in tutto erano state 30819 le presenze, nel 2007 32553 e nel 2008 41392, di cui 19068 a Fossoli. Non è più però rimandabile – ha detto – il consolidamento di alcune delle strutture dell’ex Campo mentre a breve verrà istituito il Centro di documentazione della Fondazione nella nuova sede della nostra istituzione, nella ex Sinagoga. Forte è il legame con le altre istituzioni culturali cittadine e ci siamo aperti in questi anni alla dimensione internazionale, anche collaborando con altri Musei della deportazione. Prioritario rimane comunque il tema del reperimento delle risorse al di fuori di quelle garantite dai soggetti istituzionali”.

L’assessore comunale al Progetto Memoria Alberto Bellelli ha ricordato dal canto suo l’importanza che riveste la Fondazione nel campo della ricerca e divulgazione storica, ha rammentato che l’amministrazione comunale ha già da tempo svincolato da sé questa istituzione anche per consentire ad essa di fare un salto di qualità, e sottolineato come gli stessi concetti di promozione della memoria, di ricerca e didattica in questo settore siano mutati con il tempo.

“Con la nuova sede a mio parere le potenzialità della Fondazione potranno esplodere, garantendo una centralità di Carpi in questo campo, anche attraverso l’organizzazione del seminario annuale di valore internazionale come quello proposto nei mesi scorsi. Da ricordare – ha detto – anche la straordinaria esperienza dei volontari che tengono aperto l’ex Campo e che viene studiata a livello nazionale. La nuova sede nella ex Sinagoga diverrà infine un centro di documentazione e ricerca permanente, non solo sulle vicende legate alla presenza dell’ex Campo ma anche al Villaggio San Marco e a Nomadelfia”.

Diversi consiglieri comunali sono intervenuti nel corso del dibattito: ricordando il valore di questa esperienza che è “un punto di riferimento centrale per la collettività” (Zironi, Pd), che “deve lavorare assieme a associazionismo e ente locale e dovrebbe studiare anche la Resistenza partigiana, visto che manca un Centro di divulgazione e documentazione” (Valentini, Rc), che “ha bisogno di finanziamenti statali” (Depietri, Pd), “finanziamenti che faremo il possibile per avere” (Annovi, Fi). Il vicepresidente della Fondazione Claudio Silingardi ha infine ricordato il lavoro di preparazione fatto in occasione dell’iniziativa Un treno per Auschwitz, ora in corso, ribadendo l’importanza del percorso di formazione e creazione di capacità critica nei ragazzi e la centralità della ricerca nel campo storico. Il Sindaco Enrico Campedelli ha concluso il dibattito spiegando come dopo una prima fase di ‘lancio’ della Fondazione da parte del Comune, si arrivò alla ristrutturazione della Baracca dell’ex Campo e ad un investimento sul sito di via Remesina: “la sfida ora è quella di fare volare alto questa istituzione, darle gambe, grazie anche ad una nuova sede più adeguata al ruolo che si è ritagliata anche a livello internazionale”.