Proseguono gli appuntamenti del Festival biennale dell’Architettura, appuntamento dedicato all’arte del costruire e al paesaggio che, tra ottobre e novembre, propone tra Reggio, Parma e Modena, mostre, conferenze e dibattiti con i maestri dell’architettura mondiale.
Dopo le conferenze dell’architetto e urbanista di Jaime Lerner e dello scrittore israeliano Abraham Yehoshua, Reggio – in attesa degli incontri del 6 e 7 novembre con personaggi del calibro di Vittorio Garatti, Roberto Gottardi, Ricardo Porro, Volkwin Marg, Guido Canella, Paolo Portoghesi e Luciano Semerani – cede in testimone a Modena che domani, venerdì 31 ottobre, alle 18.30 al Foro Boario ospiterà Gillo Dorfles che parlerà di Rappresentazioni dell’architettura contemporanea.
Fino al 9 novembre, Reggio Emilia ospita inoltre una serie di esposizioni ed eventi di rilievo nazionale in tema di architettura del paesaggio e urbanistica, realizzati con la direzione dell’architetto Carlo Quintelli, promossi con la collaborazione del Comune di Reggio Emilia e dell’Università di Parma ed allestite nella cornice dei Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia.
La storia del progetto e della costruzione delle Scuole d’Arte a Cuba verrà ricostruita, in un arco cronologico che va dalla rivoluzione ad oggi, attraverso la mostra GARATTI-GOTTARDI-PORRO.
Dal paesaggio del Country Club alle scuole nazionali d’arte della Avana, una ricerca monografica, a cura di Davide Guido, Claudio Pavesi e Patricia Baroni, dedicata all’opera dei tre architetti.
CITTÁ E LUCE. Fenomenologia del paesaggio illuminato, mostra a cura di Francesca Zanella, Ilaria Bignotti, Michele Guerra e Marco Scotti, affronterà invece, attraverso l’interazione tra cinque sequenze video e l’installazione dell’artista Carlo Bernardini, le problematiche che riguardano l’immagine e il progetto della città illuminata.
ECOTOWN. Marcello D’Olivo e le immagini di un’altra città possibile, a cura di Giovanni Luca Ferreri, porta in mostra i disegni originali dell’architetto friulano, studiando il caso di un progetto per il territorio tra Padova, Mestre e Treviso come possibile proposta alternativa ai problemi dell’urbanistica contemporanea, mentre l’esposizione GEO(FOTO)GRAFIA DEL PAESAGGIO.
Prove di s/ri/composizione del paesaggio tra Parma, Reggio Emilia e Modena, suddivisa sia come ricerca che come sedi espositive lungo le tre città emiliane, presenta un lavoro fotografico di perlustrazione a campione nel territorio, in una collaborazione tra architetti e fotografi con l’obiettivo di dimostrare come le due arti possano integrarsi nell’interpretazione del paesaggio.
Allestita nel centro della città e lungo il tracciato della via consolare, presso Porta Santo Stefano, la mostra HABITARE LA VIA EMILIA.
Presenze e luoghi di rifondazione insediativa, a cura di Carlo Quintelli, presenterà la ricerca sul tema di questa strada storica, sottolineandone l’identità e il valore di monumento e di luogo-sequenza capace di coinvolgere architetture, segni, soggetti.
Tra le iniziative collaterali in programma a Reggio fino al 16 novembre, la mostra dedicata ai “Progetti di riqualificazione delle frazioni” (Spazio Km129) con cui giovani architetti e progettisti reggiani hanno immaginato le linee di recupero e sviluppo delle ville cittadine e l’esposizione “We have a dream” (Spazio Gerra) dedicata al realismo visionario.