Anva-Confesercenti Emilia-Romagna ha espresso soddisfazione al momento del varo del progetto di legge che regolamenta le attività degli operatori non professionali su aree pubbliche, i cosiddetti “Hobbisti”, ma, secondo l’associazione, tale provvedimento deve continuare il suo iter senza modifiche peggiorative che sembrano essere avanzate da alcune amministrazioni comunali.

L’associazione già da alcuni anni, con la rapida crescita del fenomeno che pesa anche sul sistema del commercio su aree pubbliche, si è impegnata a proporre e sostenere una ipotesi di una normativa specifica per disciplinare il settore.

«Il nostro sindacato –dichiara il Presidente Nazionale Mario Zecchini- non si vuole sottrarre al proprio ruolo e comprende le modifiche e le dinamiche commerciali in atto, e vuole favorire nuove iniziative commerciali che rilancino i centri storici; in ogni caso riteniamo che nuove norme nel settore commercio non debbano diventare la scorciatoia per uscire da principi di legalità consolidati e certi nel tempo, quindi invitiamo la Regione a proseguire su questa strada e a non assecondare proposte e suggerimenti tesi a indebolire o stravolgere il provvedimento».

Il progetto di legge prevede che i comuni disciplinino la partecipazione degli hobbisti con criteri di rotazione, non più con il riconoscimento di priorità ottenute per la presenza ad edizioni precedenti.

I comuni devono, quindi, redigere un elenco dei partecipanti a ciascuna manifestazione.
Per partecipare gli hobbisti devono richiedere al proprio comune di residenza, pagando 200 euro, un tesserino che consente la partecipazione a cinque manifestazioni all’anno, per un massimo di due anni nell’arco di ogni quinquennio.
Il provvedimento stabilisce inoltre che nei mercatini gli hobbisti possono vendere beni per un importo inferiore a 250 euro, esponendo, secondo la normativa vigente, i prezzi al pubblico.

«Una regolamentazione dei mercatini degli “hobbisti” – sostiene Stefano Bollettinari, Segretario Regionale Confesercenti Emilia-Romagna – è utile e necessaria perchè consente di dare una regolamentazione ad un settore fino ad ora privo di regole, di quantificarlo e di organizzarlo nel principio della qualità commerciale e della tutela del consumatore, ma deve trattarsi di attività saltuaria ed occasionale e di merci di modico valore, altrimenti assume la connotazione di attività abusiva e di concorrenza sleale verso gli operatori professionali.
Per questi motivi siamo contrari a modifiche del provvedimento che ne snaturerebbero i contenuti come l’abbattimento del costo del tesserino annuale o l’aumento del numero delle manifestazioni».