Nel Piano territoriale di coordinamento provinciale in corso di definizione sarà inserita una proposta per fissare il massimo di superficie commerciale da insediare nell’area dell’Ex Sipe di Spilamberto. Lo ha annunciato il vice presidente della Provincia di Modena Maurizio Maletti rispondendo in Consiglio provinciale a un’interpellanza presentata dalla Lega Nord con la quale il capogruppo Giorgio Barbieri ha reclamato: «Trasparenza e garanzie per il comparto, in caso contrario meglio cancellare i progetti!».


Maletti, dopo aver ribadito che la Giunta provinciale ritiene il recupero dell’Ex Sipe «una delle operazioni di riqualificazione più rilevanti di un’area dismessa nella nostra provincia», ha sottolineato come proprio recuperare l’esistente, piuttosto che usare nuovo territorio, sia uno degli obiettivi principali del Ptcp e ha ripercorso gli obiettivi dell’intervento: dalla bonifica del sito alla messa a disposizione di aree per la costruzione della Pedemontana e degli svincoli, dalla realizzazione del Parco scientifico tecnologico (con l’accordo delle scorse settimane tra Regione, Provincia, Comuni, Università e Camera di commercio) al Parco fluviale, fino agli insediamenti residenziali.

«Rispetto al commercio – ha spiegato Maletti – la Provincia ha incontrato nei giorni scorsi associazioni economiche e sindaci di Vignola, Spilamberto, Savignano illustrando loro la proposta articolata su tre punti che, già presentata in commissione consiliare, sarà inserita nel Ptcp». In primo luogo, si riconosce l’area, su cui sono già pianificati 39.700 metri quadri di funzioni per commercio e direzione, come zona idonea a realizzare un’area commerciale integrata del settore non alimentare, fissando di conseguenza un massimo di superficie commerciale da insediare. Per la definizione di questo massimo, ed è il secondo punto, si terrà conto sia delle potenzialità già attribuite al distretto Val Panaro (settemila metri quadri di non alimentare) sia di quello che potrebbe autonomamente definire il Comune (cinquemila metri quadri). «In questo modo – ha sottolineato Maletti – non si modifica di un metro quadro le quantità previste dal Piano commerciale vigente, mentre si consente all’area ex-Sipe di concorrere a quelle quantità rimanendo però nell’ambito del Piano commerciale».

Il terzo punto riguarda «la riduzione sensibile della quantità di commercio di cui si stava discutendo in sede locale (intorno ai 18 mila metri quadri), sentite anche le preoccupazioni e le valutazioni avanzate dalle associazioni economiche» ha osservato Maletti sottolineando che la proposta che il Ptcp delinea è quella «di prevedere la possibilità di un’area commerciale integrata nel settore non alimentare in cui sia possibile una sola grande struttura non alimentare e con possibili aggregazioni di piccole e medie strutture, fino a un massimo complessivo che la Giunta proporrà e a cui si atterrà per la eventuale ridefinizione dell’accordo del 2004».

Rispetto alla residenza, Maletti ha ricordato che, anche a seguito dei suggerimenti venuti dalla Soprintendenza, «sono stati confermati i volumi già attribuiti (33 mila metri quadri) ma con un arretramento delle case verso la zona delle cosiddette Alte, comunque e est del canale San Pietro: più verde e meno case nelle Basse, quindi; più densa la proposta insediativa nella Alte».