Ammontano ad oltre ottantadue milioni di euro le risorse destinate dalla Regione al recupero di quartieri degradati delle città dell’Emilia-Romagna. Aprono infatti i cantieri per gli interventi previsti dai Contratti di quartiere che finanziano in regione programmi di recupero urbanistico nelle città di Piacenza, Fidenza (Pr), Reggio Emilia, Modena, Bologna, Imola, Ferrara, Bondeno (Fe), Ravenna, Faenza (Ra) e Forlì.


Considerando anche l’apporto dei privati, dei Comuni e degli altri soggetti coinvolti negli interventi, l’investimento complessivo arriva a circa 215 milioni di euro, di cui 64 da parte dei Comuni. L’obiettivo degli interventi è di aumentare gli spazi verdi, i servizi e realizzare abitazioni più confortevoli ma anche combattere emarginazione e insicurezza. Il via libera ai lavori è arrivato oggi con la sottoscrizione, tra Regione e Comuni, degli accordi di programma operativi.

“Sono interventi – ha spiegato l’assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale Luigi Gilli – che attuano anche obiettivi di sostenibilità energetica ed ambientale. Interventi nei tessuti urbani che riqualificano l’esistente e, soprattutto, non consumano nuovo territorio con l’obiettivo di migliorare la qualità delle città e delle loro periferie”.
Dal punto di vista dell’edilizia abitativa, complessivamente verranno realizzati o ristrutturati circa 1400 alloggi, principalmente di edilizia residenziale pubblica o agevolata e convenzionata, da destinare alla locazione a canone concordato. Oltre alla residenza, gli interventi prevedono l’adeguamento dei servizi e delle infrastrutture, la realizzazione o il recupero dei parchi, luoghi di aggregazione, centri anziani, scuole, impianti sportivi, strade e percorsi ciclopedanali, parcheggi e il recupero di aree industriali dismesse.
Nei progetti sono incorporati gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica in attuazione della direttiva regionale entrata in vigore il 1° luglio.
Inoltre, i temi della sicurezza urbana sono presenti in molti programmi con interventi di prevenzione del rischio e di rimozione delle condizioni di disagio sociale. Numerose anche le opere finalizzate a migliorare l’accessibilità e la mobilità nelle città.