Gli assessori Bissoni e Zanichelli rispondono a Giancarlo Pizza, presidente Federazione regionale degli Ordini dei medici.

“Lo spirito di sincera preoccupazione per la
salute delle popolazioni che vivono in prossimità degli impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani che emerge dalla sua lettera, non è certo estraneo alla Regione, agli Enti locali, alle Aziende sanitarie, ad Arpa, titolari di responsabilità specifiche riguardanti la gestione e lo smaltimento dei rifiuti”: così si sono rivolti al presidente della Federazione regionale degli Ordini dei medici, Giancarlo Pizza, gli
assessori regionali alle politiche per la salute Giovanni Bissoni e all’ambiente Lino Zanichelli, rispondendo alla lettera con cui Pizza chiedeva di bloccare la concessione di autorizzazioni alla costruzione di nuovi termovalorizzatori-inceneritori in regione.
Le evidenze fino ad ora acquisite sul rapporto tra salute della popolazione ed emissioni provenienti da impianti di incenerimento di rifiuti non sono univoche né risolutive. Proprio per questo, la Regione ha promosso uno studio epidemiologico ed ambientale, “Moniter”, che si effettuerà nei prossimi mesi in tutte le zone dell’Emilia-Romagna dove sono presenti gli impianti di incenerimento dei rifiuti.

“Questo progetto di studio, – hanno scritto Bissoni e Zanichelli – che il dottor Pizza ben conosce essendo stato chiamato dalla Regione a far parte
del comitato scientifico, ha l’obiettivo di valutare, su numeri statisticamente significativi e in grado di evidenziare anche modeste associazioni fra esposizione e malattie, l’esistenza di eventuali
problemi per la salute dovuti a pregresse esposizioni ai fumi degli inceneritori. Altro obiettivo di Moniter, non meno importante, è quello di
mettere a punto le migliori tecniche di controllo delle emissioni, anche con riferimento agli inquinanti più difficili da campionare e valutare”.
“Riteniamo che questa sia la strada più corretta per offrire le migliori garanzie ai cittadini dell’Emilia-Romagna, operando per ridurre il più possibile i rischi per la salute, ammodernando gli impianti,
sottoponendoli a controlli stringenti, verificando nel tempo l’efficacia delle misure ambientali e sanitarie introdotte, piuttosto che ricorrere ad una astratta applicazione del principio di precauzione”, hanno
scritto ancora Bissoni e Zanichelli specificando che “il principio di precauzione, se riferito ai soli impianti di incenerimento e non all’intero ciclo di produzione di rifiuti, finirebbe per aggravare e non
per risolvere il problema dell’impatto ambientale e sanitario”.

“Ciò che è importante – hanno affermato – è che si operi nella trasparenza e condivisione di protocolli di indagine e di valutazione dei dati”.

“Siamo certi che l’Ordine dei Medici saprà anche in questo caso vigilare sulla correttezza scientifica e sull’osservanza delle norme deontologiche”, hanno concluso Bissoni e Zanichelli definendo “prezioso”
il contributo del presidente della Federazione degli Ordini dei medici all’interno del comitato scientifico di Moniter.