Le Consigliere Regionali di Parità Laura Serantoni e Donatella Orioli presentano il ‘Rapporto sulla situazione del personale femminile nelle aziende con più di 100 dipendenti’ che operano in Regione per il biennio 2004-2005 come prescritto dalla L. 125/1991, art.9. L’appuntamento è per venerd’ 26 ottobre, alle 9.00, presso la Sala Polivalente della Regione Emilia Romagna, in V.le A. Moro 50.

Sono state invitate oltre alle istituzioni regionali le imprese, le RSU, le associazioni di categoria, le Organizzazioni Sindacali.
Dopo la relazione introduttiva della consigliera effettiva di parità Laura Serantoni, Patrizia Gigante del servizio Lavoro della regione presenterà il rapporto che verrà consegnato ai presenti.
Seguiranno una serie di interventi da parte della Vice-Presidente di Confindustria Regionale Dr.ssa Cristina Strozzi, di Morena Diazzi e Paola Cicognani della regione Emilia Romagna, della Dr.ssa Bartocci in rappresentanza del Ministero delle pari opportunità.

Dopo il dibattito concluderà i lavori il sottosegretario Alfonso Gianni del Ministero delle Attività produttive. Coordinerà i lavori la consigliera supplente Donatella Orioli.
Seguirà un aperitivo.

Il convegno ha l’obiettivo di fornire una lettura a più voci della situazione del mercato del lavoro nella nostra regione declinato per genere, della responsabilità sociale dì impresa in una prospettiva europea di lavoro “flexisecurity” e della valorizzazione di aziende virtuose che hanno attivato azioni positive in concertazione con le parti sociali.
L’elaborazione dei dati trasmessi da quasi 900 aziende con più di 100 dipendenti ha fornito alcuni indicatori di criticità e di positività che comparati con i rapporti dei due bienni precedenti non presentano scostamenti di rilievo: i settori maggiormente segreganti per il personale femminile risultano ancora quelli del terziario: alberghi e ristoranti, sanità e servizi sociali, servizi alle imprese e istruzioni, commercio.

La distribuzione per qualifiche vede una forte concentrazione nella fascia impiegatizia:quindi permane un gender gap per quanto riguarda la possibilità di carriera delle donne anche per la difficoltà di conciliare vita professionale e lavoro di cura.

Si confermano differenziali salariali fra uomini e donne in presenza di uguali lavori. E’il settore ASL che presenta, nel settore della dirigenza, dati di quasi parità fra uomini e donne.