Il Consiglio Direttivo dell’Istituto Italiano dei Castelli ha deliberato la concessione al castello di Formigine di una targa di riconoscimento per l’ottimo restauro architettonico, le ottime destinazioni di fruizione pubblica, la garanzia di accessibilità e manutenzione, la garanzia della rivitalizzazione plurifunzionale pubblico-privato.

Si tratta di un autorevole riconoscimento, seguito ad una scrupolosa visita del monumento, avvenuta lo scorso 18 maggio, allo scopo di verificare la pregnanza storica, architettonica e castellologica del manufatto, la qualità dell’intervento restaurativo (soprattutto in ordine al rispetto delle preesistenze e alla correttezza dell’interpretazione dei dati), il livello della valorizzazione e il grado di riuso, la sussistenza delle condizioni affinché l’intervento possa sostenersi nel tempo.

L’Istituto Italiano dei Castelli è un’organizzazione culturale senza scopo di lucro, nata nel 1964 e riconosciuta dal Ministero per i Beni Culturali nel 1991. Gli scopi dell’Istituto sono la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione dell’architettura fortificata. Esso si occupa infatti di tutte quelle architetture (torri, castelli, caseforti, città fortificate, rocche, forti, bastioni, conventi fortificati, mura…) nate per esigenze difensive.

Queste architetture sono esposte a un grande pericolo, perché tutte hanno perso la loro originaria funzione; per questo bisogna “rivitalizzarle”.
“Questo riconoscimento – affermano l’Assessore ai Lavori pubblici Lorenzo Pellicani e l’Assessore alla Cultura Donata Clerici – è una conferma della validità delle scelte operate dalla comunità formiginese per il recupero del monumento nel quale si riconosce, scelte che l’Amministrazione ha recipito e realizzato grazie anche alla professionalità degli specialisti competenti e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Modena e dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna”.

L’obiettivo dei lavori di restauro e rifunzionalizzazione del castello di Formigine è stato quello di recuperare gli elementi architettonici e i caratteri fondamentali per una corretta lettura evolutiva del complesso che gli interventi seguiti ai bombardamenti bellici avevano in parte occultato. Il progetto architettonico, curato dagli architetti Domenico Biondi e Vincenzo Vandelli, è stato preceduto da una fase conoscitiva articolata in indagini storiche, rilievo sistematico, analisi chimico-fisiche dei componenti, stratigrafia degli elevati, mappatura del degrado e da una delle più rilevanti campagne archeologiche della Regione Emilia-Romagna. Tali indagini dono state dirette dagli esperti dell’Università di Venezia in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e di Bologna.
Dal 29 settembre, data dell’inaugurazione, il castello ritornerà all’antico splendore. Le sale interne, quasi completamente spoglie di decorazioni, ad eccezione di alcune testimonianze di pregio quali l’affresco raffigurante la Madonna con il Bambino e i motivi vegetali che hanno ispirato il logo, saranno impreziosite dagli allestimenti del Museo e Centro di documentazione, che presenta la direzione scientifica del prof. Sauro Gelichi. Saranno visibili, infatti, i reperti provenienti dallo scavo archeologico (in parte ancora visitabile nel parco interno), e le opere multimediali e interattive di Studio Azzurro, noto centro di ricerca artistica milanese che negli ultimi anni si è dedicato in modo particolare alla divulgazione culturale attraverso la progettazione di mostre e di musei tematici.
Il Museo e Centro di documentazione verrà ospitato all’interno della rocchetta, la sezione medievale, mentre la parte rinascimentale, occupata dal palazzo marchionale, accoglierà la sala del Consiglio comunale e di rappresentanza del Sindaco, per onorare l’antica funzione istituzionale, una caffetteria-ristorante, una sala matrimoni e ulteriori spazi per convegni e meeting per aziende o altri enti.