Domenica 13 maggio 2007, in occasione dell’ 8/a Giornata Nazionale dell’Ictus Cerebrale, promossa da A.L.I.Ce – Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale con il patrocinio del Policlinico Umberto I di Roma e dell’Università La Sapienza, 11 Regioni e 14 Province italiane saranno coinvolte in diverse iniziative di sensibilizzazione verso il pubblico.

Verranno effettuate visite gratuite in centri specializzati e presso opportuni presidi nelle principali piazze delle città coinvolte, dove medici daranno consigli sulla prevenzione e cura della malattia, anche attraverso la distribuzione di materiale informativo.

L’Emilia Romagna aderisce all’iniziativa secondo le seguenti modalità:
Domenica 13 maggio, dalle 9.00 alle 18.00, Modena, via Emilia, presidio volontari ALICE con distribuzione di opuscoli sulla prevenzione all’ictus.

Domenica 13 maggio, dalle 9.00 alle 13,00, presso il Nuovo Ospedale Civile di Baggiovara, visite gratuite di screening del rischio. Medici Volontari provvederanno al controllo gratuito della pressione arteriosa e al calcolo del rischio cerebrovascolare mediante questionari. Si potrà misurare il colesterolo, la glicemia e, in casi selezionati, effettuare anche un’ecografia carotidea.

L’ictus cerebrale è la prima causa di invalidità e la seconda di morte nei Paesi industrializzati e, secondo i dati dell’OMS del 2005, in Europa è responsabile di 1,3 milioni di decessi ogni anno.
In Italia si verificano circa 185.000 eventi l’anno, dei quali 150.000 primi ictus e 35.000 recidive.
Nel Lazio è stata calcolata un’incidenza di circa 15.000 nuovi casi di ictus cerebrale. Solo a Roma ogni settimana se ne contano circa 120.
Questi numeri sono destinati ad aumentare parallelamente all’invecchiamento della popolazione.

“Ciò che è importante sapere – ha dichiarato la Professoressa Maria Luisa Sacchetti, Presidente di A.L.I.Ce ITALIA – è che l’ictus non è una malattia esclusiva degli anziani: nel 5-10% dei casi colpisce, infatti, persone giovani, di età inferiore ai 45 anni, prevalentemente uomini e donne in età fertile, così come è altrettanto importante far sapere a tutti che oggi l’ictus si può curare.”
L’ictus si manifesta all’improvviso e i danni provocati sono tanto maggiori quanto più tardivo è l’intervento. Essenziale, quindi, imparare a riconoscere i sintomi (paralisi, debolezza o formicolio agli arti, disturbi visivi, difficoltà a parlare, perdita di equilibrio o vertigine) ed agire tempestivamente.
L’ictus è un’emergenza. Quando una persona percepisce un segno premonitore deve ricevere immediatamente le cure più adatte al suo caso. Cure che possono essere offerte in ospedali organizzati per l’emergenza all’ictus.
Sino a poco tempo fa, l’ictus era un male incurabile. Oggi la strategia di cura dei pazienti con ictus ischemico è cambiata grazie alle evidenze scientifiche che impongono un approccio più attivo. Prima di tutto il ricovero presso unità dedicate, dove gli esperti mettono in atto tutte le procedure per una diagnosi tempestiva, individuando la causa che lo ha scatenato, e prevenire le complicanze, anche mortali, riconoscendole ai primi avvisi.
Ma non solo. Oggi, infatti, è possibile interrompere o arginare il processo responsabile della morte dei neuroni, riaprendo il vaso che, occludendosi, ha causato l’ictus ischemico: si tratta della trombolisi, una terapia che è stato dimostrato essere efficace in una serie di studi randomizzati sin dagli anni ’90, ma che stenta a divenire una pratica terapeutica di routine nei nostri Ospedali. Il farmaco che si utilizza è l’Alteplase (o rt-PA), che viene somministrato per via endovenosa ai pazienti che arrivano in ospedale entro 3 ore dall’ictus.
Ma la fase acuta della malattia rappresenta solo un momento sia pur cruciale per il paziente; una volta superata, la vita sanitaria e sociale dello stesso si svolge a casa. E’ necessario, quindi, che il territorio partecipi attivamente alle azioni necessarie per fornire ai malati e ai loro familiari gli strumenti necessari per affrontare la malattia, dal suo esordio alla cronicità.

ALICE Italia Onlus
Alice è l’acronimo di Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale.
ALICE è una Federazione di Associazioni Regionali a cui aderiscono 18 regioni italiane.
E’ un’associazione di volontariato libera e non lucrativa, l’unica in Italia, formata da persone colpite da ictus, familiari, medici, personale addetto all’assistenza , riabilitazione e volontari.
L’attività degli aderenti è basata sul volontariato e i finanziamenti derivano prevalentemente dai contributi dei soci e degli enti pubblici.