Nel primo trimestre di quest’anno sono state circa 36 mila le comunicazioni di avviamento al lavoro giunte ai Centri per l’impiego della Provincia di Modena con un aumento di quasi 7 mila rispetto allo scorso anno. In crescita anche le comunicazioni sulle cessazioni (da 20 mila a 25 mila) ma, comunque, con un saldo positivo di oltre 10 mila avviamenti, due mila in più rispetto all’anno scorso.
In occasione della festa del Primo maggio, l’assessore provinciale al Lavoro Gianni Cavicchioli sottolinea come questi dati confermino la fotografia emersa anche dal Rapporto 2006 sul mercato del lavoro modenese: “Una realtà solida, di piena occupazione (l’indice di disoccupazione è sceso dal 3,5 al 3,4 per cento) e molto dinamica, nonostante alcune crisi aziendali rappresentino un sintomo da non sottovalutare delle difficoltà che attraversano settori economici dove alta e l’incidenza di mano d’opera”.
Per Cavicchioli, però, il forte aumento delle comunicazioni non si traduce necessariamente in più occupazione. “E’ molto probabile – spiega l’assessore – che questo dato, così significativo, rappresenti anche una conferma dell’efficacia di norme che il governo ha inserito nella Finanziaria per portare alla luce alcuni fenomeni di lavoro sommerso e ricondurre in un contesto di legalità certi settori economici”. Ha influito sull’aumento di comunicazioni il nuovo obbligo previsto per pubbliche amministrazioni e cooperative (per i soci lavoratori), ma anche l’estensione ai contratti di collaborazione che, appunto, hanno raggiunto l’incidenza del 6,3 per cento nei primi mesi.
“Ma ancora più efficace è risultata essere la nuova tempistica” commenta l’assessore Cavicchioli sottolineando che, al di fuori dei nuovi rapporti di lavoro soggetti a obbligo, l’espansione delle dichiarazioni di avvio è di quasi il 20 per cento. Da inizio anno, infatti, le nuove assunzioni, salvo le urgenze, devono essere comunicate entro il giorno precedente all’instaurazione del rapporto di lavoro. “I cinque giorni disponibili in precedenza – spiega Cavicchioli – consentivano ad alcuni datori di lavoro di effettuare la comunicazione solo in caso di controlli o di infortunio mantenendo i lavoratori in una situazione di illegalità anche per diverso tempo”.
Non è un caso, quindi, che l’aumento degli avviamenti sia stato registrato in particolare in quei settori che più di altri sono soggetti a criticità legate a fenomeni di lavoro sommerso. Si registrano, infatti, un maggior numero di comunicazioni nel settore delle costruzioni (dove comunque bisogna sottolineare anche il miglior andamento climatico dei primi mesi di quest’anno rispetto al 2006) e in quello dei servizi: sia per quelli a carattere sociale e assistenziale sia per quelli alle imprese, come i trasporti e le attività accessorie e il comparto degli alberghi e ristoranti.
I provvedimenti inseriti in Finanziaria, inoltre, “rappresentano uno strumento utile anche per l’impegno per una maggiore sicurezza sul lavoro – aggiunge l’assessore Cavicchioli – insieme alle norme previste nel disegno di legge approvato recentemente dal governo che consentono un’affermazione più completa del principio di legalità per rispondere a quella che è un’autentica emergenza. Proprio per questo ci auguriamo che il Parlamento renda operativi il prima possibile questi nuovi strumenti”.
A questo tema è dedicato anche un ordine del giorno unitario presentato dal presidente del Consiglio Luca Gozzoli (“Sicurezza sul lavoro: è un problema di legalità”) che verrà discusso nel corso del Consiglio provinciale di mercoledì 2 maggio.