Nei giorni scorsi, la Dussmann Service srl, azienda che ha in appalto il servizio di ristorazione per i degenti nel Policlinico di Modena, ha avviato le procedure per riduzione di personale, aprendo pertanto una procedura di mobilità, prospettando il licenziamento a 8 persone.
Nell’appalto in questione lavorano 64 persone e Dussmann Service gestisce nella Provincia di Modena solo questo appalto nella ristorazione, ma ha diversi appalti nel settore del pulimento.
Già da alcuni mesi, come Organizzazioni Sindacali, contrastiamo la valutazione di eccedenza di personale fatta dall’azienda, valutazione basata sullo spostamento di alcuni reparti dal Policlinico di Modena all’Ospedale di Baggiovara, e che avrebbe dovuto determinare un decremento fino a 730 pasti per turno giornalieri rispetto ad una media di oltre 800.
In realtà i pasti, quantomeno nei giorni centrali della settimana, continuano ad attestarsi intorno alle 800 unità.
I Sindacati hanno sempre sostenuto, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori di questo appalto, che i piani di produzione presentati
dall’azienda e la conseguente diminuzione di organico, sono del tutto insufficienti a garantire un adeguato servizio e se attuati
determinerebbero un ulteriore restringimento dei tempi di lavorazione, già oggi estremamente comrpessi.
In merito, i Sindacati hanno chiesto il confronto con l’azienda e, nei giorni scorsi, con la Direzione Provinciale del Lavoro e la Medicina del
Lavoro.
Contestiamo infatti la continua pressione fatta sulle lavoratrici e sui lavoratori, indotti a svolgere le mansioni in tempi sempre più rapidi, che
genera altissimi livelli di stress e determina anche alti livelli di assenteismo per malattia, provocati a nostro avviso dalle continue
sollecitazioni fisiche (trasporto dei carrelli portavivande, distribuzione vassoi, lavoro nastro velocizzato, scarsa compresenza in cucina nelle
preparazioni) a cui i lavoratori sono sottoposti anche nei turni di lavoro part-time (tipologia prevalente all’interno dell’appalto).
Purtroppo crediamo che, ancora una volta, il problema della riduzione dei costi di un servizio si voglia scaricare interamente sul costo del lavoro
degli addetti, riducendo i tempi di lavoro e innalzando il livello di produttività richiesta, a scapito della dignità dei lavoratori e delle
lavoratrici coinvolte, ma anche a scapito di un servizio di qualità.
Per questo, fino ad oggi, nel confronto con l’azienda, non è stato possibile individuare soluzioni condivise di ricollocazione del personale,
possibili peraltro all’interno dell’appalto stesso, né dall’azienda è venuta alcuna disponibilità a rivedere i piani di produzione contestati dai
Sindacati.
(Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl, Uiltucs/Uil – Scacchetti-Castiglioni-Tollari)