Le terre del prosciutto di Modena”. E’ il titolo del libro di Andrea Grignaffini promosso dalla Provincia di Modena e dal Consorzio del prosciutto di Modena in collaborazione con la condotta Slow Food di Modena ed edito da Giorgio Mondatori che, in distribuzione in questi giorni, è stato presentato al Salone del gusto di Torino.

Il volume sul prosciutto va ad arricchire la collana dedicata alle produzioni tipiche del territorio modenese. In esso si raccontano storia, itinerari, gastronomia e tradizioni del grande prodotto alimentare. La struttura del volume permette una duplice leggibilità, per testi e per immagini. Ogni capitolo viene infatti introdotto da un testo, seguito da un reperto fotografico legato all’argomento specifico. In questo modo si può decidere di privilegiare la suggestione delle immagini o la lettura dei testi.

Quattro i capitoli trattati: storia del prodotto; itinerari alla scoperta dei luoghi dove si produce il prosciutto di Modena; tecnica di produzione e disciplinare; ricette e abbinamenti con il prosciutto. I testi sono corredati da una cartina che inquadra l’area e le località di produzione.

“Quest’opera – ricorda Graziano Poggioli, assessore provinciale all’Agricoltura e alimentazione – nasce con il metodo del fare sistema che la nostra giunta si è data. Tanti hanno concorso a illustrare i pregi del prosciutto Dop, dai produttori riuniti in consorzio, alle scuole alberghiere di Serramazzoni e di Carpi, all’associazione San Nicola, ai ristoratori dell’associazione Modena a tavola. Il prosciutto fa parte delle eccellenze del nostro territorio, insieme all’Aceto balsamico tradizionale di Modena, ai vini lambruschi, al Parmigiano Reggiano e a tanti altri prodotti con cui trova spesso un connubio ideale. Per arrivare alle eccellenze – sottolinea Poggioli – oltre a un territorio mantenuto integro nei suoi elementi essenziali, è necessaria l’opera di uomini e donne straordinari: agricoltori, allevatori, norcini, stagionatori, confezionatori, cuochi e cuoche. Tutto questo patrimonio è ancora presente e il volume porta alla riscoperta di questi luoghi, dei suoi abitanti e dei suoi cibi”.