Le due volontarie italiane sequestrate in Iraq potrebbero essere libere già venerdì. Lo ha detto il direttore del giornale Al Rai al Aam all’ambasciatore italiano in Kuwait, Vincenzo Prati. Il diplomatico ha appreso dal giornalista, Ali al Roz, che una sua fonte a Baghdad già sperimentata e considerata attentibile, “ma terrorizzata all’idea di essere scoperta”, ha detto che “gli sforzi che si stanno compiendo” per liberare Simona Torretta e Simona Pari, “potrebbero dare frutti già venerdì”.
Il giornalista non ha potuto aggiungere altro. “Abbiamo appena parlato con la nostra fonte a Baghdad, teme di essere scoperta”, ha ribadito Ali al Roz all’ambasciatore Prati. Le indagini per scoprire la prigione delle due ragazze continua. La voce di una donna occidentale che secondo l’intelligence americana potrebbe essere una delle italiane è stata captata dai satelliti spia statunitensi.
La notizia, rilanciata dal ‘Corriere della Sera’ è stata data ai servizi segreti italiani dagli 007 americani che passano al setaccio le comunicazioni radio e telefoniche nel Paese.
Proprio nel triangolo sunnita – dove si ritiene siano state portate Simona Pari e Simona Torretta dopo il sequestro in pieno centro a Baghdad – un sistema chiamato ‘Sigint’ ha permesso di isolare la voce di una donna occidentale sullo sfondo di una conversazione. Secondo l’intelligence si tratta di un segnale che autorizza a essere ottimisti.
Oggi il re di Giordania sarà a Roma, prima dal presidente Ciampi, poi dal premier Berlusconi. La Giordania è l’unico Paese che è riuscito a ottenere la liberazione di tutti i propri cittadini presi in ostaggio dalla guerriglia irachena. “Lavoriamo insieme al governo italiano sin dal momento in cui sono state rapite” ha detto “con l’aiuto dell’intelligence stiamo cercando di localizzarle e stiamo utilizzando tutti nostri contatti con i leader e i gruppi all’interno dell’Iraq per ottenere il loro rilascio”.