”Ogni 100 euro di spesa per i consumi di ciascuna famiglia italiana solo 17,5 euro sono destinati agli acquisti dei prodotti alimentari”. A rilevarlo è Giuseppe Bortolussi, segretario degli artigiani della Cgia di Mestre, che ritiene ”quanto meno eufemistico sostenere che gli accordi fatti a livello nazionale tra Governo e grandi gruppi commerciali consentiranno di far risparmiare qualcosa alle tasche dei consumatori”.
Infatti, stando all’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia su dati Istat, ogni 100 euro di spesa per consumi le famiglie la ripartiscono così: 18,2 euro per l’abitazione, l’acqua, l’elettricità il gas e altre bollette; 17,5 euro per alimentari e tabacco; 16,6 euro per i trasporti e le comunicazioni; 9,4 euro per la manutenzione della casa, il mobilio e gli elettrodomestici; 9,2 euro per ristoranti; 9 euro per l’abbigliamento, le calzature e la cultura e l’istruzione.
Con 7,9 euro incidono meno sui conti familiari, invece, i beni e servizi vari e i servizi sanitari con 3,1 euro. ”Indubbiamente – conclude Bortolussi – sono dati medi che possono leggermente cambiare a seconda della composizione anagrafica della famiglia. Di sicuro il carovita subito in questi ultimi periodi dalle famiglie italiane è da addebitare maggiormente a tariffe e i costi delle varie bollette che alla spesa quotidiana”.