Sul palcoscenico del Festival filosofia, questa alle 21 in piazzale della Rosa a Sassuolo, approda inoltre la strana cronaca di un viaggio che porta in India, sull’Himalaya, alle sorgenti del Gange, fiume sacro della cultura indiana, tra miti indù e storie del “Mahabharata”, ricordi di casa e sogni.
Lo spettacolo si intitola “Il grande viaggio. Un pellegrinaggio alle sorgenti del Gange” ed è ispirato all’omonimo libro che l’attore romano Giuseppe Cederna (“Marrakesh Express” e “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores, “Italia-Germania 4-3” di Andrea Barzini, “Il partigiano Johnny” di Guido Chiesa, “El Alamein” di Enzo Monteleone) ha pubblicato da Feltrinelli.
Realizzato con Francesco Niccolini, autore di testi per il teatro e per la tv (ha lavorato con Marco Paolini, Sandro Lombardi e Antonio Catalano), lo spettacolo è accompagnato da musiche eseguite dal vivo da Nicola Negrini (contrabbasso), Mauro Manzoni (sassofono) e Roberto Cappelli (chitarra e sitar).
Lo stupore del cammino in una natura che ancora si manifesta come ignota e miracolosa (le cime, gli dei che le abitano, le acque purificatrici dei fiumi, il trotto di un leopardo) si intreccia nel “Grande viaggio” con incontri straordinari (nomadi ed eremiti ma anche oppositori delle grandi dighe) e con la riconquista delle immagini dell’infanzia: i monti della Valtellina, la casa di famiglia, la figura del padre che torna per un simbolico passaggio di testimone.
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