Ferragosto in chiaroscuro per l’industria del turismo in Italia: il numero di quanti hanno scelto di andare in vacanza in montagna, al mare e nelle città d’arte della Penisola è nettamente diminuito. Secondo i dati dell’Astoi, l’associazione che riunisce i tour operator, il fatturato delle presenze di italiani in Italia nel trimestre giugno-agosto 2004 è sceso del 6%.


Non c’è stato, dunque, quel tutto esaurito atteso dagli operatori del settore. In controtendenza, invece, i centri minori che hanno puntato sul binomio territorio-prodotti tipici e le vacanze bed&breakfast, ovvero alloggio e prima colazione in casa privata. Una soluzione economica e comoda che in Toscana ha fatto registrare un vero boom di preferenze, con quasi 1400 strutture di questo tipo.

Ben sette milioni di italiani hanno preferito volare verso mete lontane, soprattutto se più economiche. In grande ascesa dunque le partenze per l’estero, soprattutto per il lungo raggio: +15% di presenze in Messico, +5% a Sharm El Sheik (Egitto), +15% Tunisia e Marocco, addirittura +40% il Sud Africa, bene anche le Maldive. Aumentate del 30% anche le partenze verso gli Usa, anche grazie al cambio favorevole.

Come ha passato il Ferragosto chi è rimasto in Italia? Secondo i dati diffusi da Telefono Blu, 37 milioni di italiani lo hanno passato fuori casa, 21 sono rimasti in città, 3 milioni sono andati a lavorare. La stragrande maggioranza è andato al mare (61% della popolazione), solo il 9% è andato in montagna, il 3% in collina e il 5% ha visitato le città d’arte, prima tra tutte Roma, seguita dall’area di Pompei e da Firenze.