Il divieto è scattato a mezzanotte: i 270 mila videopoker sono da oggi fuori legge. Una misura prevista fin da novembre, che sembrava sul punto di slittare per le proteste del settore ma che il governo ha deciso di non rinviare.

Chi ha nel proprio locale un videopoker acceso non rischia solo il sequestro dell’apparecchio ma anche una multa fino a 40 mila euro. Di fatto i videopoker cedono il passo alle slot machine che però devono rispettare regole ben precise: la giocata massima è di 50 centesimi e non sono ammessi i gettoni venduti nel locale che possono avere un valore molto più alto; la vincita non può superare i 50 euro e ogni 14 mila partite il 75% delle somme giocate deve andare al montepremi; la partita ha una durata compresa tra i 7 e i 13 secondi.

Entro il 31 ottobre le slot machine saranno collegate via telematica ai monopoli di Stato che controlleranno tutto in diretta e, con il prelievo fiscale del 13,5%, si aspettano di incassare 500 milioni di euro l’anno. Non tutte le falle sono tappate, però.

Su internet sono tantissimi i siti che permettono di giocare senza limiti al videopoker pagando con la carta di credito. Se il gestore del sito è italiano la Guardia di finanza può farlo chiudere. Ma se la sede è all’estero, dove il gioco d’azzardo è consentito, lo Stato italiano deve alzare le mani.