L’edizione 2004 del Festival
di Reggio Emilia Danza (Red) si apre con un tributo al
coreografo americano John Neumeier, uno dei grandi del balletto
neoclassico, che festeggia 30 anni alla guida dell’Hamburg
Ballett.

In scena al Teatro Valli due prime italiane: ‘Bernstein
Dances’ (4 maggio) e ‘Nijinsky’ (7-8 maggio). “Entrambi i
balletti sono biografie interiori – ha spiegato Neumeier – ma
nel caso di Berstein ci siamo conosciuti veramente, mentre
Nijinsky sfortunatamente non l’ho mai incontrato”.” Entrambi
gli spettacoli – ha aggiunto l’artista – sono nati da un impulso
emotivo, dalla passione per i personaggi, per un’idea. Sono tra
i pochi coreografi che segue la passione. Non è possibile
dividere la danza tra narrativa e astratta, perché il balletto
ésempre e solo un’azione umana”.


‘Bernstein Dances’ (coreografie di Neumeier, musiche di
Leonard Bernstein, costumi di Giorgio Armani) evoca da un lato
l’origine culturale di un giovane americano degli anni 50/60, e
dall’altro rievoca tutto il background dell’autore di ‘West Side
Story’ fatto di studi di modern dance e jazz Broadway style.
La coreografia di ‘Nijinsky’ (definito un capolavoro),
riassume il modo di concepire e creare il balletto drammatico di
Neumeier, e richiama alla memoria uno dei momenti più alti
della storia della danza, quello dei ‘Balletti Russi’ di
Diaghilev. Fra le due rappresentazioni, il 5 maggio, Neumeier
terrà un workshop con l’Hamburg Ballett per spiegare al
pubblico come nasce una sua coreografia.

Il Festival, che si chiuderà il 29 maggio, getterà uno
sguardo sul teatrodanza metafisico di Josef Nadj con ‘Les
Philosophes’, e proporrà ‘Piazza Figura Due’, la performance
dell’israeliano Avi Kaiser ispirata alle sculture di Giacometti.
Tre gli incontri con l’Aterballetto di Mauro Bigonzetti e il
debutto italiano del coreografo Jacopo Godani, lanciatissimo
all’estero.


Info: www.iteatri.re.it