Il piccolo Jacopo non ce l’ ha
fatta. Le condizioni del neonato abbandonato in un prato alla
periferia di Modena e ricoverato in terapia intensiva della
Neonatologia del Policlinico di Modena dalla mattina del 9
aprile sono peggiorate notevolmente, con episodi di
rallentamento del battito cardiaco, verso mezzogiorno e attorno
alle 14.30 è sopraggiunta la morte per arresto cardiaco.

A comunicare il decesso del bambino è stata una nota della
divisione di Neonatologia del dipartimento Misto materno-
infantile del Policlinico.


Sul fronte giudiziario la magistratura modenese è in attesa
dell’ esito della prova del Dna disposta sulla diciottenne che a
distanza di giorni dall’abbandono si era presentata in Questura,
accompagnata da un avvocato, dicendo di essere la madre e
chiedendo di poter riabbracciare il piccolo. Ora la sua
posizione si aggrava. La giovane, operaia e di famiglia senza
condizioni di disagio, aveva raccontato di aver partorito da
sola nel salotto di casa e di non aver mai avvertito i genitori
con cui vive della gravidanza. Una versione che non ha convinto
il Pm Fausto Casari, tanto che pure padre e madre della ragazza
sono stati indagati per concorso in abbandono di minore. Anche
un coetaneo della giovane, che con lei aveva avuto una breve
relazione lo scorso anno, si è presentato nei giorni scorsi
giorni dichiarando la propria disponibilità a sottoporsi a sua
volta all’esame genetico.
Jacopo, rimasto per ore al freddo di quei giorni e sotto la
pioggia dopo essere stato gettato oltre la siepe dalla madre, fu
soccorso da un passante che lo coprì con il proprio giaccone e
chiese subito aiuto. Ma le condizioni del piccolo apparvero
subito gravissime. La sua storia aveva commosso non solo il
personale di neonatologia ma anche tanti cittadini, modenesi e
non, che nei giorni successivi si sono fatto avanti dicendosi
pronti ad adottare o ad aiutare il bambino.