Si chiama Isee, Indicatore della situazione economica equivalente, ma è meglio conosciuto come Riccometro e cioè come lo strumento che permette di valutare l’effettiva condizione economica di una famiglia in vista di determinare i requisiti per l’accesso a servizi come l’istruzione, gli asili nido, l’assistenza per anziani o la casa.

Al Riccometro è dedicato il convegno “L’Isee come strumento di equità del welfare locale” che, promosso dalla Provincia di Modena, si svolge stamane, a partire dalle 9,30, alla sala congressi dell’Hotel Raffaello di Modena, con la partecipazione di esperti e ricercatori come Paolo Bosi, presidente del Capp, il Centro di analisi delle politiche pubbliche del dipartimento di Economia politica dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Il convegno, che sarà aperto dagli interventi del presidente della Provincia Graziano Pattuzzi e dell’assessore alle Politiche sociali Giorgio Razzoli, sarà anche l’occasione per illustrare un’analisi dei dati sul Riccometro riferiti alle famiglie modenesi. Intervengono i ricercatori Tindara Addabbo (Capp), Gianpietro Cavazza (Aretes) e Giuseppe Zanini.

Il Riccometro consente di calcolare la situazione economica di una famiglia grazie alla combinazione tra il reddito di ogni singolo componente e una quota del patrimonio mobiliare e immobiliare (case, titoli, proprietà eccetera) al quale si sottraggono franchigie come l’affitto, il valore dell’abitazione in cui si abita, le quote del mutuo. Per completare il calcolo bisogna poi moltiplicare per un coefficiente stabilito rispetto alla consistenza del nucleo familiare e a eventuali altre caratteristiche come, per esempio, la presenza di disabili.