Modena e la Palestina sempre piu’
vicine. Sono diverse, infatti, le iniziative di cooperazione in corso di realizzazione nell’ambito della formazione professionale, dei servizi educativi all’infanzia e del sostegno all’occupazione femminile. Iniziative che prevedono nel complesso un investimento di circa 184mila euro tra Regione, Provincia, Comune, enti privati, provenienti anche dalla raccolta di fondi tra singoli cittadini.
A Betlemme ad esempio si e’ deciso di sostenere il Guidance Training Center for the Child and Family e il progetto di un Centro comunitario e la creazione di spazi per giovani a Jenin ed Ain Arik.
A Jenin si punta anche al sostegno all’infanzia, con la ristrutturazione degli asili danneggiati dal conflitto e la prosecuzione dei corsi di formazione in ambito pedagogico-didattico.
Si mira, inoltre, a sostenere i lavoratori che si occuperanno della ricostruzione delle strade danneggiate dai posti di blocco.
In particolare il ”Guidance Training Center for the Child and Family” fornisce servizi per la salute mentale alla popolazione palestinese che vive in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza; i beneficiari delle sue attivita’ sono principalmente bambini e famiglie che soffrono di disturbi post-traumatici, stress e altri disordini psicologici causati dagli episodi di violenza a cui assistono quotidianamente e dal clima generale in cui vivono.
In tal senso l’Azienda Usl di Modena, attraverso il suo Dipartimento di Salute Mentale e la collaborazione di docenti esterni, ha attivato un programma formativo di 5 settimane riservato a tre giovani operatori socio-sanitari palestinesi, con l’obiettivo di fornire loro specifiche competenze nel campo della Sindrome da Stress Post-Traumatico.
Su questi temi nel pomeriggio di giovedi’ 12 febbraio a Palazzo Europa si terra’ l’incontro pubblico ‘Palestina, l’infanzia negata’, promosso da Comune di Modena, Progetto Ain Arik, Comitato Modena incontra Jenin, Nexus Cgil, in collaborazione con la Provincia di Modena e l’Azienda Usl di Modena