Quasi 200 immagini e oltre 800 schede dedicate ai tesori archeologici principali rinvenimenti archeologici della pianura modenese. Sono i numeri del primo volume dell’Atlante dei beni archeologici modenesi che esce in questi giorni nelle principali in librerie (prezzo 35 euro, “All’insegna del giglio” editore).
Prodotta dalla Provincia di Modena, la ricerca fornisce un quadro completo per ricostruire le tappe principali dell’evoluzione delle civiltà nel modenese: dell’età del bronzo, ai villaggi e fattorie di età etrusca, alla grande colonizzazione dell’età romana con le sue straordinarie testimonianze di ville ed edifici rustici.
“Questa prima pubblicazione sulla pianura – spiega Maurizio Maletti, assessore provinciale alla Programmazione – fa parte di una collana composta da quattro volumi che ha l’obiettivo di favorire la conoscenza di un patrimonio straordinario, conservato nelle strutture museali modenesi, ma soprattutto la sua tutela attraverso anche le politiche degli enti locali”.
L’opera è realizzata con la collaborazione della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia Romagna, il museo civico Archeologico ed etnologico del Comune di Modena di varie associazioni culturali interessate all’archeologia presenti nel territorio.
Attraverso ampie e d approfondite schede storiche nel volume sono ripercorse le vicende che portarono fin dall’800 ai ritrovamenti di reperti diverse epoche a Carpi, Campogalliano, Mirandola, Concordia, S.Felice, Finale Emilia, S.Prospero, Ravarino, Bomporto, Nonantola, Novi e Soliera. Al volume è allegata una cartografia dove sono indicati tutti gli insediamenti studiati nella ricerca.
Tra i reperti più importanti del repertorio figurano i ritrovamenti dell’età del bronzo nella terramare di Redù a Nonantola conservati nel museo archeologico di Nonantola e la splendida statuetta in bronzo databile intorno al I-II secolo dopo Cristo, raffigurante Ercole, ritrovata casualmente nel 1982, insieme a una serie di ceramiche di epoca romana, durante i lavori di rimozione di una vigna; reperti che sono ora conservato nel museo archeologico di Modena.
Il volume sarà presentato al pubblico con iniziative in programma il 5 marzo a Carpi, il 13 marzo a Pavullo e il 18 marzo a Nonantola.
I successivi volumi saranno dedicati alla collina e alla montagna, all’alta pianura e al territorio della città di Modena.