La guerra in Iraq, la Sars e il terrorismo internazionale non spengono la voglia di viaggiare.
Nel 2003 il settore del turismo superera’ infatti i livelli di attività raggiunti nel 2000, l’anno del boom prima della frenata degli attacchi dell’11 settembre.
Secondo le previsioni contenute nell’ultimo bollettino del Centro Studi di Confindustria, quest’anno gli arrivi internazionali cresceranno a livello mondiale del 3%, con entrate valutarie in aumento dello 0,3%. Per quanto riguarda
l’Italia, gli arrivi stranieri cresceranno dello 0,7% nel 2003 e di un più consistente 1,8% nel 2004.
L’andamento positivo si riscontra in Italia soprattutto nell’ultima parte di quest’anno. Nei primi sette mesi del 2003, rileva Confindustria, il Belpaese ha infatti registrato perdite negli arrivi dovute soprattutto alla riduzione dei turisti
provenienti da Stati Uniti e Giappone. Gli effetti si sono manifestati nella riduzione dell’avanzo della bilancia dei pagamenti turistici, che, secondo i dati dell’Ufficio italiano cambi, nei primi nove mesi dell’anno è sceso a 7.630 milioni di euro, da 8.759 milioni dello stesso periodo del 2002.
A pesare è soprattutto la minor disponibilità di reddito di chi viaggia. Ma l’Italia deve anche fare i conti con la crescente capacità concorrenziale di nuovi Paesi che si affacciano sulla scena internazionale. Paesi in cui i prezzi sono più abbordabili e le condizioni normative, fiscali e
sociali più vantaggiose per le tasche dei turisti.
Il recupero previsto per il 2004 sarà invece favorito
dall’aumento dei visitatori provenienti dall’area mediterranea, dal Nord Europa, dall’Est europeo e dall’Asia (Giappone escluso).
Ma l’anno prossimo saranno soprattutto gli italiani a non smentire la loro fama di viaggiatori incalliti. Le partenze verso l’estero dovrebbero infatti continuare a crescere a ritmi sostenuti, anche grazie al supereuro che rende più attraenti le
mete extraeuropee.