Più ‘cicogne’ in Italia. Secondo gli ultimi dati Istat, infatti, il numero di nuovi nati nel 2002 è cresciuto, anche se di poco, registrando 1,26 figli per donna, contro l’1,25 dell’anno precedente.
Ma si sposta sempre piu’ in avanti l’eta’ delle donne che diventano mamme: nel 2000, ultimo dato disponibile, l’eta’ media e’ di 30,4 anni, in aumento rispetto ai 29,8 del 1995, e ai 27,5 del 1980. In leggero calo invece il numero degli aborti volontari: nel 2001 sono stati 9,1 per 1.000
donne contro 9,3 del 2000. Questi i dati dell’Annuario statistico 2003, diffusi oggi.
Per l’ennesimo anno consecutivo, la fecondita’ delle donne italiane mostra quindi un lieve incremento. Una tendenza al rialzo, che si riscontra ormai dal 1995, quando si era toccato il minimo storico con 1,19 figli per donna. Nonostante cio’, l’Italia rimane pero’ fra i paesi europei a piu’ bassa natalita’, insieme alla Spagna. E, in controtendenza, il ‘recupero’ non e’ da attribuire al Sud Italia, notoriamente piu’ prolifico, ma alle regioni del Nord e del Centro, dove fra il ’95 e il 2000, il numero medio di figli per donna e’ passato da 1,04 a 1,21 (al Nord) e da 1,07 a 1,19 (al Centro).
Quanto alle interruzioni volontarie di gravidanza, il lieve decremento ha interessato tutte le regioni d’Italia. Ma dalla ‘fotografia’ generale, la Puglia fa registrare il valore piu’ alto con 13,2 aborti per 1000 donne, seguita da Umbria, Liguria e Lazio. I valori minimi si registrano in Sardegna (5,9), Trentino Alto Adige (6,2), Veneto (6,4) e Calabria (7).