Sono stati oltre 7 milioni gli
italiani che, il 26 giugno scorso, hanno dovuto fare i conti con
quello che e’ passato alle cronache come il primo blackout dal
dopoguerra (anche se non si puo’ parlare, in quel caso, di vero
e proprio blackout come, invece, accaduto il 28 settembre
scorso): 7,3 milioni di persone il numero esatto fornito oggi
dall’Authority per l’energia nelle conclusioni dell’indagine
sull’episodio, che si sono ritrovati cioe’ alle prese con luce
saltata, semafori in tilt e ascensori bloccati.
E, tra questi, i piu’ colpiti sono stati, senza dubbio, gli
abitanti della Lombardia, che risulta la regione piu’
penalizzata, con oltre un milione di persone (il 15,5% del
totale nazionale) alle prese con la mancanza della corrente a
turni di un ora e mezza (questa piu’ o meno la media dei
distacchi che si verificarono quel giorno).
Nella classifica segue poi l’Emilia Romagna (9,6% del
totale), la Sicilia (8,6%) ed il Piemonte (8,4%).
I dati forniti dall’Authority e relativi ai clienti della
rete Enel (che riguarda il 91,44% dei 7,3 milioni di utenti
penalizzati dal Blackout), mostra invece che sono stati i lucani
gli abitanti piu’ penalizzati a livello regionale: quasi uno su
due e’ infatti stato interessato dai distacchi anche se, sul
totale nazionale, il blackout ha riguardato solo per il 2,4% la
regione.
Oltre ai 7,3 milioni di clienti (6,65 quelli della rete
Enel) i distacchi resisi necessari il 26 giugno hanno inoltre
visto – si legge ancora nel documento – 39 grandi clienti
interrompibili, quelli cioe’ che in virtu’ di agevolazioni
tariffarie si rendono disponibili a distacchi della fornitura,
con avviso o senza avviso a seconda delle relative condizioni
contrattuali.