Il nuovo limite a 150 km/h in autostrada, voluto dal ministro Pietro Lunardi, si sta rivelando
un vero e proprio miraggio, secondo un’inchiesta del mensile Quattroruote.
Il ministro, dice il periodico, aveva assicurato che entro novembre l’innalzamento sarebbe stato operativo, ma le società concessionarie, cui spetta la responsabilità finale dell’aumento del limite, fanno resistenza passiva.


Molte delle aziende di gestione autostradale hanno fatto sapere che sui loro tratti a tre corsie di andare a 150 non se ne parla: fra queste,
la Milano-Mare, l’Ativa, la Brescia-Padova e la Padova-Venezia.
Resta la concessionaria più importante, il Gruppo Autostrade per l’Italia, che per ora ha individuato 400 km “papabili”: la definitiva scelta, però, è subordinata a una lunga operazione
di verifica tecnica, ancora in corso, alla quale partecipano anche la polizia stradale e il Ministero. Per ora, dunque, sostiene Quattroruote, i 150 km rimangono pura teoria.

L’inchiesta del mensile Quattroruote si sofferma anche su un’altra modifica al Codice della strada: l’abbassamento del limite di velocità in caso di pioggia. Rarissime, infatti, sono le contravvenzioni per chi non rispetta i 110 km/h sotto
l’acqua: nessuno, scrive, s’è preoccupato di stilare le norme d’applicazione esatte della nuova legge. Inoltre, cosa ancora più grave, quando l’asfalto è bagnato gli Autovelox non funzionano a dovere, impedendo di fatto alle forze dell’ordine la verifica della velocità.