Al Nord il reddito è più alto che non nel Sud del Paese, non è una novità, ma il divario si va riducendo. Secondo un’elaborazione dell’Ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna effettuata sui dati dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne, nel 2002 Milano si è confermata la prima provincia italiana come reddito per abitante con un valore pro capite di 30.021,7 euro.
Fino alla decima posizione troviamo nell’ordine Bolzano, Bologna, Modena, Firenze, Parma, Belluno, Roma, Reggio Emilia e Mantova. Per trovare la prima provincia del Sud, bisogna scendere alla 65esima posizione occupata dall’ abruzzese di Chieti. L’ultima posizione è stata occupata da Crotone con 11.195,7 euro per abitante, seguita nell’ordine da Foggia, Enna, Caltanissetta, Agrigento, Cosenza, Lecce, Caserta, Palermo e Vibo Valentia.
Se guardiamo alla graduatoria del 1995, possiamo vedere che la provincia che ha guadagnato più posizioni è Siena, salita dalla 47esima alla 29esima. Seguono nell’ordine Ravenna da 31a a 16a, Gorizia da 40a a 26a, Belluno da 20a a 7a, Genova da 52 a a 39a, Forlì-Cesena da 25a a 14a, Venezia da 24a a 13a, Ancona da 42a a 33a e Cremona che assieme a Isernia, Massa Carrara e Vibo Valentia ha risalito sette posizioni. La provincia che ne ha perse di più è Lecco, passata dalla 22a alla 47a. Seguono nell’ordine Como da 29 a 50, Prato da 9 a 25, Aosta da 5 a 19, Pordenone da 19 a 31, Nuoro da 79 a 90, Biella da 27 a 36, Vercelli da 33 a 41, Trieste da 32 a 40 e Brindisi da 77 a 85.
La forbice tra Mezzogiorno e resto d’Italia si è ridotta: se nel 1995 il reddito di un abitante del Meridione equivaleva al 65,8 per cento della media nazionale, nel 2002 il rapporto sale al 68,0 per cento.