La Giunta della Emilia-Romagna ha approvato ieri la legge per rendere inapplicabile il condono edilizio contenuto nel maxi-emendamento alla Finanziaria. La Regione, contestando la legittimità della manovra, ne osteggia l’applicazione con misure urgenti e con una nuova disciplina in materia di vigilanza e sanzioni.


Gli interessati alla sanatoria potrenno presentare richiesta, ma i Comuni sospenderanno le pratiche della definizione degli illeciti fino al 31 marzo 2004, quando verra’ definita la nuova legge regionale.
”In sostanza – ha spiegato l’assessore alla programmazione territoriale Pier Antonio Rivola – diciamo ai comuni che, una volta approvato il condono edilizio, aspettino, prima di definire le pratiche, un’ ulteriore legge regionale”. La Regione insomma attendera’ di vedere i contorni esatti del condono e l’ esito del ricorso avanzato alla Corte costituzionale (che si dovra’ esprime sulla legittimita’ del condono). Se la sanatoria dovesse passare il vaglio della Consulta, arrivera’ la nuova legge regionale che usera’ ”tutti gli strumenti a disposizione per non dare delle premialita’ a chi non ha rispettato le leggi”.

In Emilia-Romagna le pratiche della sanatoria ‘incapperebbero’ nella legge regionale decisa a sfruttare ogni leva in suo possesso per ‘non premiare’ (in pratica, sanzionare) chi in passato ha commesso abusi edilizi. Allo studio leve finanziarie, blocchi delle aree edificabili, accordi sulla riqualificazione delle aree di interesse storico.
E’ stato avanzata (dai cronisti alla presentazione della legge regionale) l’ ipotesi del carico degli oneri di urbanizzazione sulle ‘spalle’ di chi ha commesso l’abuso.

”Dovremmo vedere quale sara’ il testo definitivo dell’ emendamento – ha risporto Rivola – perche’, ovviamente, non potremo legiferare in opposizione a quanto stabilito dalla legge nazionale”. Quello degli oneri di urbanizzazione d’ altronde e’ uno degli aspetti che preoccupa di piu’ gli enti locali. ”Lo stato centrale incassera’ con la manovra 3,5 milardi di euro – ha detto Vasco Errani, presidente della Giunta – mentre le spese complessive per gestire la sanatoria (sostenute dai comuni) sono di 8 miliardi”. Un ”corto circuito finanziario – ha aggiunto Errani – che fa si’ che tutto il sistema degli enti locali, da destra a sinistra, sia in consonanza con la Regione”. Non a caso, altre Regioni, ha voluto ricordare il presidente (Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Toscana, Campania e le provincie di Trento e Bolzano) hanno presentato, o presenteranno, leggi simili a quella della Emilia-Romagna.

”Non ci sono astratte regioni politicistiche per questa contrapposizione – ha sottolineato Errani – il condono e’ inaccettabile perche rende normale il meccanismo ‘non rispetto le regole, tanto una sanatoria mi risolve il problema”. La Regione invece ”e’ convinta che sia possibile fare un governo del territorio che lo salvaguardi, ma che sappia rispondere alle esigenze dei cittadini”.